A cura della Redazione
Le suggestioni manzoniane coniugate con l’ironia napoletana: Carlo Buccirosso strega il pubblico del Politeama. Assolutamente sontuosa la chiusura della rassegna teatrale voluta dall’ex assessore alla cultura Maria Elefante. L’attore partenopeo con “I compromessi sposi” ha trascinato e travolto la stracolma platea torrese con il suo eccezionale carisma interpretativo. Si è conclusa così la kermesse di sei spettacoli, organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con il Teatro Pubblico Campano, che ha riportato a Torre il vero teatro, quello d’autore. La risposta della città è stata imponente e ciò conferma che, sotto opportuna sollecitazione, i torresi non hanno difficoltà ad evidenziare la loro spiccata coscienza culturale. “I compromessi sposi” è un testo scritto dallo stesso Buccirosso che, libero dalle “gabbie” di precedenti operazioni di spettacolo commerciale, ha consentito al talento napoletano di esprimersi come non mai in tutta la sua naturalezza, verve, simpatia e professionalità. Il genere non è nuovo. E’ quello della parodia musicale che, nella TV degli anni sessanta, trovò nel Quartetto Cetra la massima espressione della categoria. Per la stessa serie, anche il gruppo romano della Premiata Ditta, negli anni ’90, riuscì ad ottenere consensi popolari, ma sempre con il non trascurabile vantaggio della realizzazione televisiva. La parodia in teatro, invece, non ammette bluff artistici. Si recita, si canta e si balla in diretta, dal vivo, senza rete. La “prima” deve essere per forza di cose “buona”, perché non esiste la possibilità di “rifarla”. Buccirosso per l’allestimento del lavoro si è affidato ad autentiche icone del teatro partenopeo come Gianni Parisi, Graziella Marina e Maria Del Monte, ma ha anche attinto dalla “Scuola di recitazione” da lui stesso diretta per anni presso il teatro Augusteo di Napoli. E’ da questa esperienza che è cominciata l’avventura di tanti ragazzi, che Buccirosso ha scortato fino al palcoscenico con risultati eccellenti. “I compromessi sposi”, ispirato dal noto romanzo manzoniano, è stato abilmente e liberamente riscritto in chiave satirica. Ne ripercorre le vicende sostanziali, attraverso i suoi personaggi più significativi e le motivazioni più rimarchevoli, dando la visione di una realtà riportata ai nostri giorni, pur mantenendo immutate le atmosfere, gli ambienti e i costumi d’epoca, con i piacevoli intermezzi di melodie note, riarrangiate in chiave seicentesca, e proposte dai protagonisti della vicenda nei momenti musicali dello spettacolo. Nel divertente gioco teatrale, che assume a tratti i contorni tipici della commedia musicale e dell’operetta classica, Carlo Buccirosso si ritaglia il personaggio di Don Rodrigo che interpreta con affabulatoria originalità. GIUSEPPE CHERVINO nella foto, una scena de "I compromessi sposi"