A cura della Redazione

Lunedì 13 marzo è iniziato il processo a 72 persone, accusate di non aver osservato le ordinanze del Comune per la messa in sicurezza e contro il pericolo di crollo di Palazzo Fienga. La Procura di Torre Annunziata, infatti, ha portato a giudizio 72 persone, tutte proprietarie di uno o più appartamenti all'interno dell'ex roccaforte del clan Gionta, sgomberata nel gennaio 2015 attraverso una imponente operazione di Polizia. Dopo la chiusura delle indagini, i pm Emilio Prisco e Sergio Raimondi hanno chiesto il giudizio immediato contro i proprietari degli immobili all'interno del palazzo del potere dei Valentini. 

Due sono i reati, contestati a vario titolo agli imputati: si tratta di omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina e inosservanza dei provvedimenti dell'autorità. In pratica, i proprietari dell'immobile prima non avrebbero effettuato i lavori necessari per evitare eventuali crolli o cedimenti, e poi non avrebbero osservato le diverse ordinanze di sgombero emesse nel corso degli anni dal Comune di Torre Annunziata, sempre per motivi di sicurezza. 

Tra i residenti colpiti dall'avviso di chiusura indagini ci sono diversi pregiudicati affiliati al clan Gionta, tra cui membri delle famiglie Paduano, Cirillo, Iapicca, Guarro e Carpentieri. Tra questi, poi, c'è anche Pasqualina Apuzzo, suocera di Aldo Gionta (è la madre della moglie, Annunziata Caso). 

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