A cura della Redazione

Percepivano illecitamente pensioni di invalidità. Novantatre persone risultano indagate in una inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli. Il Gip del Tribunale ha disposto così ils equestro preventivo per quivalente della somma di 9 milioni di euro, eseguito dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli.

I soggetti coinvolti sono residenti tra il capoluogo campano e altre città della provincia, tra cui Quarto, Villaricca, San Giorgio a Cremano e Marano, oltre che in diverse località italiane.

Sotto sigilli 54 immobili, 4 veicoli e disponibilità finanziarie.

Le indagini hanno fatto emergere un articolato e collaudato sistema di frode all'INPS, finalizzato all'ottenimento di pensioni di invalidità e di accompagnamento. E' emerso, inoltre, che quasi nessuna delle novantatre persone indagate aveva presentato al Distretto sanitario di appartenenza una regolare istanza di riconoscimento dell'invalidità né era stata sottoposta a visita medica dall'apposita Commissione Invalidi Civili. Nel caso in cui, invece, fosse stata espletata la visita, ma con esito negativo, venivano «costruiti - si legge nella nota della Procura - ex novo verbali interamente falsi attestanti lo stato di invalidità».

Le indebite pensioni in alcuni casi hanno toccato anche quota 150 mila euro in dieci anni (dal 2004 al 2013). Gli inquirenti parlano infine dell'esistenza di una «regia unitaria che si avvaleva di soggetti intranei alla Pubblica Amministrazione (nei cui confronti si è proceduto separatamente), in grado di costruire documentazione falsa e di produrla direttamente agli uffici cui era demandato soltanto il segmento finale di tutto l'iter amministrativo».

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