A cura della Redazione

Dopo aver aperto la seconda bolletta - a dir poco salata - in pochi giorni, la signora Maria Teresa ha accusato un forte malore ed è corsa in ospedale per cure mediche. Tutta colpa di un'anomalia che ha fatto fatturare alla società elettrica prima una bolletta da 541,20 euro, poi una seconda richiesta di pagamento "rettificata" di addirittura 22.414,29 euro. 

«A quel punto, la signora Maria Teresa ha accusato un forte malore ed è andata al pronto soccorso dell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia - spiega Terenzio Morgone, responsabile dell'associazione di tutela del cittadino Dimensione Civica - dove l'hanno tenuta in osservazione per tutta la mattinata insieme alla figlia incinta, e poi hanno prescritto una settimana di riposo assoluto ad entrambe le donne per riprendersi dal malore». 

La signora Maria Teresa è residente in via Pasquale Nastro a Gragnano ed aveva segnalato l'anomala richiesta di pagamento che superava i 500 euro. «Avevo contattato il call center e mi avevano rassicurato che c'era stato un errore, poi corretto», racconta. 

Tuttavia, la settimana dopo è arrivata la seconda bolletta esorbitante. «In pratica - afferma Morgone - la signora Maria Teresa avrebbe dovuto pagare la bolletta per l'intero quartiere, perché un consumo del genere può averlo solo una fabbrica o un hotel di lusso, certamente non una famiglia di tre persone che vive in un appartamento di 70 metri quadri». 

La signora Maria Teresa, così, si è rivolta all'ufficio legale dell'associazione Dimensione Civica che sta già preparando un esposto e un ricorso: «Comprendiamo che si tratti di un mero errore - dice l'avvocato Vincenzo Gentile, responsabile dell'area legale dell'associazione Dimensione Civica - ma non è possibile far avere uno spavento del genere a due donne, di cui una in attesa, dopo le comunicazioni telefoniche che erano intercorse tra la cliente e la società elettrica. Andremo avanti, presentando un esposto ed un ricorso contro l'errata fatturazione».

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