A cura della Redazione

Potrebbe cambiare il capo di imputazione nei confronti di Aniello Mormile, il giovane dj che ha causato la morte della sua ragazza e di un altro automobilista procedendo contromano con la sua auto sulla Tangenziale di Napoli. Per la Procura di Napoli, anziché di omicidio colposo, si configurerebbe il reato di omicidio volontario, perché chi agisce in questa maniera sa perfettamente di poter uccidere qualcuno. Oggi, pertanto, il Gip chiederà la convalida dell’arresto di Mormile con l’accusa di duplice omicidio volontario.

Il 29enne, piantonato in ospedale, se l’è cavata con una frattura alla caviglia e qualche livido. E’ perfettamente cosciente ma ha deciso di non parlare, consigliato anche dal suo avvocato. Basterebbe che spiegasse i motivi di questo suo insano comportamento per riuscire a ricostruire quei tragici momenti che hanno portato alla morte di due innocenti.

Sul motivo della decisione di invertire la marcia sulla barriera Astroni della Tangenziale, sono state fatte alcune ipotesi: una vendetta dopo un litigio con la fidanzata, una bravata per divertirsi, una sfida con la morte. Tutte ipotesi che, perdurando il silenzio del 29enne, restano in piedi. La prima, però, quella collegata ad un litigio con la fidanzata presenta molti punti deboli. Secondo gli inquirenti, Livia Barbato, la 22enne fotografa free-lance, probabilmente dormiva sul sedile posteriore, visto che proprio lì sono state riscontrate tracce di sangue. Ma la certezza che quel sangue sia proprio di Livia si avrà solo con l’esame del DNA. Anche le ipotesi a sostegno della bravata o della sfida sembrano non reggere. Se la fidanzata dormiva, a chi avrebbe dimostrato il suo coraggio Mormile? E visto che non c’erano altre auto a seguito, se si fosse trattata di una sfida, tipo roulette russa, con chi avrebbe condiviso il successo o l’insuccesso della sua assurda “impresa”.

Tutto, quindi, lascerebbe supporre ad una profonda alterazione psichica del giovane, sotto l’effetto di alcol o droghe. Ma anche in questo caso ci vorrà il conforto dei risultati delle analisi per scoprire se e quali sostanze stupefacenti avesse assunto il giovane.

Non si dà pace la mamma di Livia per l’assurda morte della figlia. Lei si fidava di Nello. Certo era un tipo un po’ eccentrico, ma non era assolutamente un pazzo, capace di guidare contromano in tangenziale. E neppure gli amici sanno spiegarsi il folle gesto. «Ha suonato e poi è andato via una volta che si è svuotata la discoteca. Una lite con la ragazza? Impossibile, sono andati via mano nella mano».

La moglie di Aniello Miranda, lo sfortunato automobilista di Santa Maria La Bruna che si è trovato sulla strada dell’auto-killer di Mormile, non ha più lacrime per piangere. Del marito dice che era una persona perbene, dedita completamente  alla famiglia e al lavoro. Non fumava né beveva e raccomandava ai figli, un maschio ed una femmina, di fare la stessa cosa.

Intanto nelle prossime ore si dovrebbero eseguire le autopsie dei Livia Barbato e Aniello Miranda; solo dopo l’autorizzazione del magistrato le famiglie potranno decidere la data dei funerali.