A cura della Redazione
Basta il distacco di alcune pietre da un muro in opus reticulatum per far ripartire il circo mediatico che vive da un anno sui crolli di varia natura ed entità negli scavi di Pompei. La Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei ha diramato un comunicato in cui si informa che durante i consueti sopralluoghi dei custodi, prima dell’apertura al pubblico del sito archeologico di Pompei, è stato riscontrato il distacco limitato di alcune pietre incastonate in uno dei muri esterni del Teatro Piccolo (Odeion) lungo Via Stabiana. La zona di interessata dal crollo è tra quelle che saranno messe in sicurezza nell´ambito dei progetti che la Soprintendenza sta facendo partire con i 105 milioni di euro del Grande Progetto Pompei. E’ bastata la notizia del crollo di queste tre o quattro pietre per rinvigorire le problematiche di restauro, le tempistiche degli appalti e le critiche degli esperti improvvisati. Si lamentano nuovi danni a Pompei: pietre che si staccano da un muretto vicino al teatro piccolo. La direzione, dopo un’accurata ispezione, ha stabilito di transennare la strada per motivi di sicurezza. Lo scontro tra i detrattori dell’attuale linea di gestione che hanno lanciato l’allarme della possibile sanzione e la soprintendente archeologa Cinquantaquattro che minimizza la portata dell’argomento criticando, da parte sua, clamore eccessivo rispetto ad incidenti prevedibili e di minima portata pratica. Lo scontro si è inasprito al punto tale che la dirigente Mibac ha fatto riferimento a “sciacalli”. La scoperta dell’ultimo crollo è stata fatta questa mattina sulla via Stabiana, che dà accesso al teatro Piccolo, che rimane alla portata dei visitatori, secondo il comunicato della soprintendenza archeologica. Attualmente sul posto sono già all’opera i tecnic sotto la direzione dell´archeologo Ernesto De Carolis, sostituto del direttore degli Scavi, Grete Stefani, attualmente in ferie. Alla fine la cosa più importante è che nessun visitatore è rimasto ferito dalla parziale frana della parete, i danni sono di lieve entità e saranno riparati al più presto mentre l’area non è stata chiusa ai turisti. L´Odeion non è inserito nell´elenco delle strutture a rischio tuttavia rientra nel progetto di riqualificazione del Teatro Grande, un´opera finanziata dall´Unione europea, attualmente sotto sequestro per l’inchiesta della magistratura che riguarda la gestione di Pompei da parte di un commissario della Protezione Civile Nazionale. Il piccolo cedimento rilancia l´allarme sulla tutela del sito archeologico più visitato in Europa dal momento che vige il costante monitoraggio Unisco con la richiesta di interventi concreti su un tesoro che appartiene al patrimonio dell´Umanità. Va detto, al di là della grande importanza del sito e della sua tutela, che le polemiche valgono come pubblicità dal punto di vista della sua valorizzazione, dal momento che a partire dal crollo della Schola Arrmaturarum, nonostante la crisi, il numero dei visitatori è costantemente aumentato. "Anche questo crollo preoccupa", dice Antonio Irlando, presidente dell´Osservatorio patrimonio culturale. "Si apre un fronte di criticità in una zona molto frequentata dai turisti, a ridosso di un´area interessata dal contestatissimo restauro per il quale si sono sperperati, secondo l´inchiesta della procura, ben oltre otto milioni di euro". MARIO CARDONE