A cura della Redazione
Incredulità e dolore per la morte del 18enne caduto dalla moto. Ieri i funerali Rabbia, incredulità e stupore per una giovane vita spezzata. Questo il sentimento comune che si leggeva ieri pomeriggio sui volti di centinaia di ragazzi accorsi per dare l’ultimo saluto a Raffaele Tedeschi, il giovane 18enne morto nella notte tra mercoledì e giovedì a seguito di un incidente con la sua moto lungo corso Vittorio Emanuele III a Torre Annunziata. L’ennesima tragica fine di una lunga lista di decessi a seguito di incidente stradale. Il ragazzo, secondo la ricostruzione fornita dai carabinieri, viaggiava da solo sulla moto, quando ha perso il controllo del mezzo sull’asfalto bagnato. E´ seguita una brusca frenata e poi l´impatto violento contro uno dei dissuasori di sosta posizionati davati alla chiesa del Carmine. La caduta rovinosa non ha dato scampo allo sfortunato giovane, nonostante indossasse il casco. La morte è stata immediata, e a nulla è valso l’intervento del personale medico del 118. Nel poimeriggio di ieri i funerali di Raffale. Un lungo, interminabile applauso ha salutato l’arrivo della bara bianca sul sagrato della piccola parrocchia della Immacolata Concezione, gremita in ogni odine di posti. Davanti al carro funebre lo strazio dei genitori Domenico e Rubina distrutti dal dolore. Lacrime, tante, degli amici di scuola della quinta B dell’istituto Alberghiero di via Sepolcri. “Per noi Raffaele è ancora vivo - dicono -, perché un ragazzo così buono, socievole, amico di tutti, e studente modello non può morire in questo modo. Non è possibile che ora sia chiuso in quella bara. E’ tutto un incubo. Aveva sempre una parola buona per tutti. Quest’anno avrebbe dovuto conseguire il diploma iniseme a noi. Non abbiamo parole - dicono singhiozzando - per descrivere quello che stiamo provando”. Il preside dell’istituto Salvatore De Rosa è giunto a Torre direttamente da Sorrento, dopo aver appreso la notizia. “La nostra scuola - dice il preside - è sempre stata una grande famiglia. Mi sono sentito male quando ho ricevuto la brutta notizia. Ai genitori dico di avere fede, e spero per loro che subentri presto la rassegnazione. Raffaele? Un ragazzo perbene, buono, e bravo. Recentemente era stato a Dublino per uno stage. Convocherò - prosegue il dirigente - il collegio dei docenti e proporrò di intitolare un’aula o un laboratorio al ragazzo, che per tutti noi era come un figlio”. Un messaggio ai genitori lo rivolge Padre Luigi Rossi, francescano che ha celebrato il rito funebre: “Dobbiamo credere alla vita eterna afferma - di fronte a questa tragedia. Di fronte al dolore c’è la speranza cristiana finalizzata alla resurrezione. Deve essere questo il nostro atteggiamento interiore al cospetto di un dolore così grande, che può essere superato solo con la preghiera e il contatto con Dio. Il destino? Il fatalismo non esiste. La nostra è una scelta di uomini liberi. Siamo noi a decidere il destino. C’è poi una provvidenza che decide come e dove intervenire”. MAURIZIO SANNINO