A cura della Redazione
Tragica fine di due giovani di Pompei a seguito di un incidente stradale. I due ragazzi non hanno visto l’alba di lunedì. Erano le quattro di mattina quando Alfredo Cascone (nella foto), 34 anni, figlio del gestore del bar Royal (sito nei pressi dell’area archeologica di Piazza Anfiteatro) e Luigi Matrone, di 26 anni (residente a Scafati) che lavorava nel bar di via Plinio, si sono schiantati violentemente con la moto contro l’impalcatura di cantiere di un edificio in ristrutturazione. La dinamica dell’incidente è ancora tutta da chiarire. Probabilmente è stata una macchia d’olio a far slittare la moto. Fatto sta che all’altezza del Tribunale di Torre Annunziata, vale a dire sulla linea di confine tra Torre Annunziata e Torre del Greco, il mezzo ha sbattuto contro la transenna di un fabbricato. I due ragazzi sono rimasti a terra lasciandoci la vita. Non è il solito incidente stradale del fine settimana. In questo caso, forse ha giocato la fatica di una giornata di duro servizio al banco ed ai tavoli del bar Royal, che ha allentato i riflessi a Luigi, colui che era alla guida del ciclomotore. Il bar ha una sala al piano terra, l’altra al primo piano ed una folta clientela di giovani, specie nella movida notturna del weekend a Pompei. Si potrebbe argomentare che è un modo di morire di morte bianca (perché una delle maggiori cause è stata forse la stanchezza). La mancanza di piena forma può essere stata sottovalutata per esuberanza giovanile. In questo modo i due hanno pagato con la vita la loro buona azione della giornata: la cortesia verso una compagna di lavoro di riportare a casa una borsa dimenticata al bar. La moto lungo il percorso è sbandata. E’ andata a scontrarsi con la palizzata di un palazzo in ristrutturazione. Per i due non c’è stato scampo: sono morti sul colpo. Inutile la corsa in autoambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Castellammare di Stabia. Non c’e stato niente da fare. La salma dei ragazzi é rimasta ferma all’obitorio di Castellammare di Stabia in attesa degli accertamenti di rito del magistrato di turno. Le famiglie sono in attesa di riaverle per stabilire data ed ora dei funerali. Alfonso è ricordato da tutti, amici e commercianti della zona, come un bravo ragazzo. Aiutava a pieno ritmo il padre nella gestione del bar. Lo stesso vale per l’amico-dipendente Luigi, che l’ha accompagnato con la moto a riportare indietro la borsa. Sono stati insieme fino all’ultimo, in un unico filo di destino che si è spezzato lasciando macchie di sangue sull’asfalto. (foto archivio) MARIO CARDONE