A cura della Redazione
In questi giorni si sta assistendo ad una escalation di aggressioni, verbali e fisiche, ai danni degli omosessuali. E´ allarme omofobia in Italia, sempre più Paese intollerante alle "diversità" in tutte le loro forme: razziali, sessuali, religiose. Gli episodi, tutti da condannare e stigmatizzare, si sono verificati, tra le altre città, anche a Roma e, in ultimo, a Napoli. E proprio nella capitale, il 19 agosto scorso è stato vittima dell´ignoranza e della violenza più bieca un nostro giovane concittadino, Emilio Rez, cantautore trasferitosi da alcuni anni a Roma. La denuncia arriva dal circolo Mario Mieli. A riportare la notizia anche l´edizione romana on line del quotidiano La Repubblica. Il giovane stava rientrando a casa quando è stato fermato da un uomo il quale gli chiede indicazioni stradali. Dopo avergliele date, la vittima continua per la sua strada ma viene raggiunto ed insultato verbalmente dall´uomo. Trova "rifugio" in un laboratorio di dolciumi di piazza Re Di Roma ma viene raggiunto dal folle, ingiuriato e malmenato. In suo soccorso arriva un giovane di colore. Per fortuna, se così si può dire, all´esterno del locale c´erano due pattuglie della Guardia di Finanza, mentre una volante della polizia allertata dagli amici di Emilio che avevavo ricevuto il suo messaggio di aiuto, è giunta anch´essa sul posto. L´aggressore, però, era già sparito. Il giovane viene portato in ospedale dove i medici gli riscontrano traumi cranio-facciali, alla spalla sinistra, alla schiena e alla gamba sinistra, oltre ad una ipoacusia. "Non è la prima volta che vengo aggredito - spiega Emilio -, ma la quinta volta in quattro anni e mezzo che mi sono trasferito a Roma da Torre Annunziata. Questa esperienza però non mi farà cambiare il mio modo di vivere o di vestire - ha aggiunto il cantautore -. Certo, la sera quando torno a casa ho paura, ma non ho alcuna intenzione di cambiare le mie abitudini: intendo difendere il mio modo di vivere anche per chi è più debole. In questi anni Roma è diventata meno sicura, è regredita". d.g.