A cura della Redazione
Guerra dello Stato alla camorra a Torre: sequestri e accuse Contro il clan Gionta di Torre Annunziata, 88 ordinanze di custodia a Napoli e in altre regioni. Ne sono state eseguite 76. Ventotto destinatari dei provvedimenti, tra i quali lo stesso super boss Valentino Gionta, sono attualmente detenuti. Nell´elenco stilato dalla Dda di Napoli c´è praticamente tutta la sua famiglia: il figlio Aldo, 36 anni, anch´egli detenuto; la moglie Gemma Donnaruma, 54 anni; i figli Pasquale e Teresa, di 31 e 34 anni; Gennaro Longobardi, 45 anni, cugino di Gemma. Sequestrati bene mobili e immobili, quote societarie e conti correnti per un valore complessivo di circa 80 milioni di euro. Si tratta di società commerciali, appartamenti, autoveicoli, oggetti personali di consistente valore come gioielli d´oro. In particolare, l´elenco comprende 63 appartamenti, otto terreni, 65 auto, 68 moto, sei autocarri e 11 società operanti nel settore delle costruzioni, dell´autotrasporto internazionale, dell´abbigliamento sportivo e del commercio all´ingrosso di prodotti ittici. Sigilli anche a una fabbrica di ghiaccio. Le accuse vanno dall´associazione per delinquere di stampo camorristico, all´omicidio, estorsione e traffico di stupefacenti. Le ordinanze di custodia cautelare riguardano anche alcuni personaggi già detenuti, in alcuni casi con la concessione del beneficio dei domiciliari, e interessano anche una decina di donne. L´operazione è stata condotta dalla Polizia di stato di Napoli, in collaborazione con le squadre mobili di Milano, Catania e Pistoia e con la collaborazione dei reparti prevenzione crimine. Pizzo bipartisan. L´operazione ha fatto emergere "un caso di doppio pizzo". "A Torre Annunziata ci sono il clan Gallo ed il Clan Gionta. C´è stato qualche commerciante - ha spiegato il capo della squadra mobile di Napoli, Vittorio Pisani - che si è trovato vittima di estorsione dell´uno e dell´altro. Fortunatamente, in questo caso, è venuto a denunciarlo". Gli inquirenti hanno scoperto che agli imprenditori che cercavano di reclamare quando si presentava il secondo esattore veniva consigliato di aumentare i prezzi dei prodotti in vendita. Alcuni erano costretti a pagare in eguale misura sia al clan Gionta che ai Gallo-Cavalieri. Un esempio è la tentata estorsione ai danni di un imprenditore aggiudicatario del servizio di allestimento delle luminarie per la festività della Madonna della Neve, vicenda in relazione alla quale l´uomo aveva contestualmente ricevuto richieste di denaro sia dal clan Gionta che dai Gallo-Cavalieri. L´inchiesta ha rivelato anche che oltre alle tangenti in denaro molti imprenditori di Torre Annunziata erano costretti a cedere gratuitamente cospicue forniture periodiche di prodotti alimentari a emissari del racket. Vittime degli estorsori di merce erano pasticcerie, negozi di generi alimentari, pescherie. "La rassegnazione degli esercenti commerciali e l´assenza di ogni forma di ribellione verso tali angherie è chiaramente da ricercarsi - spiega il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore - nel timore ingenerato da chi, forte della propria appartenenza al clan camorristico torrese promuove o riporta la richiesta, manifestando quella forza di intimidazione che promana dall´esistenza stessa all´organizzazione". In alcuni casi, "ma questa è la conseguenza logica" di questa situazione, i vessati all´occorrenza, si rivolgono agli estorsori per la risoluzione di occasionali problemi. Donne a capo del clan. Gemma Donnarumma è stata arrestata nella sua abitazione, dopo aver opposto un po´ di resistenza. Lei, come le altre donne del clan, secondo l´accusa, oltre a custodire armi e droga di pertinenza della cosca, concorrevano nella stessa elaborazione delle linee strategiche dell´organizzazione criminale. "Il ruolo delle donne del clan - dice Franco Roberti, coordinatore della Dda - è sempre importante, quello di dirigenti vicari quando i mariti e i capi dell´organizzazione sono detenuti". "Partecipavano - aggiunge Pisani - a qualsiasi attività illecita che riguardasse l´organizzazione criminale senza alcuna diminutio". Elenco delle ordinanze (tutti cittadini di Torre Annunziata): Valentino Gionta 55 anni, Aldo Gionta 36, Gemma Donnarumma 54, Pasquale Gionta 31, Teresa Gionta 34, Gennaro Longobardi 45, Aldo Matrone 30, Francesco Matrone 32, Liberato Guarro 52, Enrico Donnarimma 37, Salvatore Ferraro 54, Giuseppe Coppola 28, Francesco Esposito 34, Amedeo Raia 46, Antonino Paduano 41, Giovanni Iapicca 36, Esterina Retino 36, Eduardo Venerando 44, Carmela Bove 38, Antonietta Longobardi 22, Giuseppe Napoli 23, Antonio Gallo 41, Catello Autiero 50, Marianeva Chierchia 39, Felice Savino 49, Antonietta Donnarumma 40, Mariano Carmine Savino 20, Andrea Cirillo 54, Rosario Amedeo Mazza 25, Pasquale Romito 20, Salvatore Agretti 41, Alfredo Oliva 24, Michele Amarante 37, Mario Donnarumma 44, Alfredo Cesarano 47, Gabriele De Felice 52, Carmine Romeo 38, Francesca Cipriano 34, Mario Iovene 43, Salvatore Chirchia 34, Mariarosaria Iapicca 51, Mario Nastri 30, Vincenzo Nastri 27, Adriana Riggi 37, Giuseppe D’Acunzo 27, Gennaro Tessitore 26, Salvatore Richiamo 30, Carmine Montemurro 27, Aldo Agretti 37, Francesco Colasante 39, Aniello Guarino 23, Alfonso Chierchia 37, Giuseppe Chierchia 52, Raffaele Ametrano 58, Alfonso Iapicca 36, Ciro Monaco 33, Salvatore Monaco 26, Aniello Monaco 35, Giuseppe Monaco 30, Giuseppe Bruno 19, Liborio Cirillo 35, Enrico Balzano 28, Bonaventura Esposito 29, Francesco Ascione 40, Ciro Coppola 29, Francesco De Simone 53, Aniello De Simone 54, Michele De Simione 25, Pasquale De Simone 30, Vincenzo Pisacane 51, Vincenzo Saurro 36, Alfonso Agnello 44, Luigi Maresca 38, Salvatore Ferrara 35, Michele Guarro 54, Mario Monaco 41. I LATITANTI: Umberto Onda 46, Ciro Nappo 35, Gennaro Napoli 22, Andrea Cirillo 44, Michele Palumbo 40, Nunzio Facciuolo 38, Francesco Ieni 26, Michele Chierchia 57, Agostino Monaco 22, Gennaro Ammendola 38, Gaetano Di Ronza 34, Vincenzo Ambrosino 31