A cura della Redazione
Sicurezza, 2.500 soldati per pattugliamento città Il ministro della Difesa e il ministro dell´Interno hanno raggiunto un´intesa su un emendamento sul ddl della sicurezza che prevede l´utilizzo per un periodo di sei mesi, rinnovabili, di 2.500 soldati per azioni di pattugliamento e perlustrazione nelle città metropolitane. Ne ha dato notizia il ministro della Difesa Ignazio La Russa, in un incontro stampa a Bruxelles, al termine del Consiglio dei ministri Difesa. I soldati agiranno come agenti di pubblica sicurezza, sotto il coordinamento dei Prefetti, ha precisato La Russa, ipotizzando soprattutto un utilizzo dei soldati che hanno avuto esperienze nelle missioni di pace. "Io ero assente, perché ero qui a Bruxelles, ma il sottosegretario Letta - ha detto La Russa - ha annunciato l´intesa raggiunta con il ministro degli Interni a cui spetterà il compito di utilizzare un contingente massimo di 2.500 soldati italiani che con questo emendamento si rende disponibile per partecipare ad azioni di perlustrazione e pattugliamento nelle città e nei centri metropolitani per tutelare meglio, insieme alle forze dell´ordine, la sicurezza dei cittadini". Si tratta di quelle "pattuglie - ha spiegato La Russa - che avevo auspicato e che il ministro dell´Interno potrà, se vuole, utilizzare al meglio, per dare risposta alla richiesta di sicurezza dei cittadini". Il ministro ha ricordato che aveva avanzato "la disponibilità delle Forze Armate a contribuire, in concomitanza con le Forze dell´ordine, a compiti di pattugliamento in città e perlustrazione al di fuori delle città". Dopo una lunga discussione sulla forma da utilizzare, "é stata raggiunta l´intesa su un emendamento che abbiamo scritto a quattro mani io e il ministro Maroni e che nei prossimi giorni verrà presentato al decreto sicurezza". Secondo La Russa, con questo emendamento si rende possibile l´idea di passare dal "poliziotto di quartiere di giorno ad una pattuglia mista nelle ore prevalentemente serali, quando maggiore è l´esigenza di sicurezza". "Per le forze armate è un sacrificio, perché non abbondiamo di personale, ma lo facciamo molto molto volentieri - ha commentato - e questa disponibilità aumenta il merito dei nostri soldati".