A cura della Redazione
Ospedale, continuano i disagi al Pronto Soccorso Continuano i disagi al pronto soccorso dell’ospedale “S. Anna e Madonna della Neve” di Boscotrecase. Secondo quanto si è appreso la direzione sanitaria è riuscita a sopperire alle “defezioni” in massa degli infermieri attraverso una serie di ordini di servizio che hanno attivato una sorta di mobilità interna, spostando alcuni dipendenti dai reparti, ma la situazione resta drammatica. I camici bianchi ed il personale paramedico sono allo stremo delle forze. Il tutto senza, per il momento, ripercussioni sugli utenti che continuano ad affluire al presidio di via Lenze in cerca di assistenza. C’è voglia di resistere, ma non si sa fino a quando si potrà andare avanti. Nei giorni scorsi su venti infermieri ben sedici si sono assentati non presentandosi sul posto di lavoro. La “manovra”, però, non è piaciuta ai vertici dell’azienda che hanno avviato, attraverso l’ufficio del personale, l’iter necessario per verificare le posizioni di ciascuno. Restano i disagi per la maestranze che hanno, comunque, assicurato il servizio con impegno e spirito di abnegazione. Sono proprio loro, gli operatori sanitari, a lanciare un grido d’allarme che non può essere fatto cadere sotto silenzio: «Abbiamo inviato anche alcuni esposti alla Procura della Repubblica, al momento senza esito» - dice uno di loro. Sotto accusa le croniche carenze di personale. Di diverso avviso Lello Cozzolino, rappresentante della Cgil. «Noi vogliamo solo il rispetto delle regole - ha detto -. Gli infermieri del pronto soccorso vengono sottoposti a turni massacranti di 20 ore continuative ed è anche normale, quindi, che qualcuno possa assentarsi per stanchezza o per problemi fisici. La direzione generale ha chiesto al personale di smaltire le ferie arretrate entro giugno prossimo. Ebbene, allora mi chiedo: chiuderemo il pronto soccorso? O si ha intenzione, come sembra, di tenerlo aperto sino alle ore 20,00? E i sindaci del comprensorio, Starita, Borrelli, Cirillo e Langella dove sono? Perché - conclude - non mantengono gli impegni assunti?». Ma i problemi vanno anche oltre. «Di notte - afferma il dottor Ascione - manca il radiologo, la cui presenza è fondamentale per la interpretazione delle ecografie. Abbiamo soltanto un tecnico reperibile, ma, ovviamente, con tutto il rispetto di questa figura professionale essenziale, c’è bisogno di una persona qualificata che possa dare un giudizio in merito a casi delicati che si possono prospettare qui al pronto soccorso». La situazione è più grave di quanto si possa pensare, dal momento che i macchinari ci sono ed hanno tutte le caratteristiche per poter garantire una diagnostica per immagini all’altezza del compito (“l’ultimo è arrivato una quindicina di giorni fa”), ma i pazienti devono, per forza di cose, essere condotti all’ospedale “Maresca” di Torre del Greco, dove invece la radiologia funziona 24 ore su 24. Il che, tradotto in termini pratici, significa che il funzionario di turno deve dirottare un infermiere ed un medico su un’ambulanza per il trasferimento nell’altro presidio, con ulteriore aggravio di tempo e di risorse che già sono insufficienti a fronte della mole di lavoro, come dimostrano le statistiche che, in più di un’occasione, i rappresentanti sindacali hanno illustrato alla stampa. Insomma, il “S. Anna e Madonna della Neve” sta vivendo uno dei momenti più difficili dalla sua entrata in funzione, avvenuto all’indomani della tragica morte del primario Giovanni Aloj che è stato uno dei fautori del passaggio nella nuova struttura di via Lenze, la cui costruzione è iniziata oltre 40 anni fa. d.g.