A cura della Redazione
Appello a vuoto, ancora condannati in lista Lo hanno chiesto in molti, almeno di escludere chi abbia subito una condanna definitiva, ma nelle liste nelle quali il 13 e 14 aprile gli italiani saranno chiamati a scegliere deputati e senatori, di candidati che hanno avuto o hanno problemi giudiziari ce ne sono diversi. Il problema è ricorrente e i tentativi di evitarlo, come il Codice di autoregolamentazione approvato dalla Commissione parlamentare Antimafia la scorsa primavera, non hanno grande seguito. "Chi ha già condanne collegate alla mafia non dovrebbe partecipare a questa competizione elettorale. E´ un problema di responsabilità politica, non penale" rilancia il presidente Francesco Forgione, che ritiene "sbagliata e grave" la scelta di proporre candidati che hanno problemi aperti con la giustizia. Gustavo Selva che dopo la condanna a 6 mesi e 200 euro di multa per aver utilizzato impropriamente un´ambulanza, si è autoescluso, però non ha avuto imitatori. In lizza alle prossime elezioni ci sono così condannati per reati di varia natura. Da Massimo Maria Berruti, candidato dal Pdl alla Camera in Lombardia, che ha avuto 8 mesi definitivi per favoreggiamento nel processo per le tangenti alla Guardia di Finanza, ad Enzo Carra, candidato del Pd, in quota teodem, nel collegio Sicilia 1, condannato in via definitiva a 1 anno e 4 mesi per false dichiarazioni nel processo per le tangenti Enimont. Condanne definitive hanno avuto anche i massimi dirigenti della Lega Nord. Umberto Bossi 8 mesi al processo Enimont e, sia pure solo ad una multa, per vilipendio del tricolore. Condanna definitiva anche per Roberto Maroni: a 4 anni e 20 giorni per resistenza a pubblico ufficiale durante la perquisizione nella sede di via Bellerio a Milano. Condannato in via definitiva, per fabbricazione, detenzione e porto di esplosivi e altri reati collegati è stato Daniele Farina (Prc) candidato alla Camera nella lista della Sinistra Arcobaleno nel collegio Lombardia 1. Gianpiero Cantoni, ricandidato al Senato in Lombardia dal Pdl, ha patteggiato pene per circa 2 anni per corruzione e bancarotta. Antonio Del Pennino, ricandidato al Senato dal Pdl in Lombardia ha patteggiato 2 anni e 20 giorni per l´affaire Enimont e 1 anno e 8 mesi per quello della metropolitana milanese. Gianni De Michelis, che guida la lista per la Camera del Partito socialista - Boselli in Sicilia, ha patteggiato 1 anno e 6 mesi per le tangenti autostradali in Veneto e 6 mesi per la vicenda Enimont. Sempre legate al colosso petrolchimico le vicende che hanno provocato una condanna definitiva a 6 mesi e 20 giorni per Giorgio La Malfa, presente nelle liste del Pdl nelle Marche. Marcello Dell´Utri, ricandidato dal Pdl in Lombardia per il Senato, ha una condanna definitiva a 2 anni e 3 mesi per le false fatturazioni Publitalia e ha patteggiato 6 mesi per un altro filone della vicenda. Cinque anni di carcere in via definitiva sono stati comminati a Marcello De Angelis, esponente del gruppo neofascista Terza posizione, per banda armata e associazione sovversiva, candidato alla Camera dal Pdl in Abruzzo. Per reati legati alle violenze politiche ha avuto condanne definitive l´esponente di An Domenico Nania candidato dal Pdl al Senato in Sicilia. In lista per la Camera, nel collegio Veneto 2 per la Sinistra Arcobaleno, c´é anche Francesco Caruso, l´esponente napoletano dei No Global che di accuse per reati legati alla violenza politica ne ha molteplici. Non solo i soli. Ed a voler elencare anche i condannati in primo grado o coloro che sono in attesa di giudizio, la lista si allungherebbe di molto. Guido Culomba - ANSA -