A cura della Redazione
Pompei Tech World, decisivo il 13 dicembre Manca ancora il sì definitivo per Pompei Tech World e scoppia la protesta dei sindacati. Troppi ritardi per il parco tematico di Torre Annunziata, con i finanziamenti a rischio. Sott’accusa il Consiglio regionale che non ha ancora deliberato la variante al piano paesaggistico, strumento indispensabile per la realizzazione della megastruttura, più di 60mila metri quadrati su un parco dalla superficie di circa 200mila, dal costo di 72 milioni di euro (metà in investimenti privati e metà in fondi europei), a due passi dagli scavi di Pompei. E la Cisl è tornata ad una mobilitazione generale nell’area torrese-stabiese per sollecitare l’inizio dei lavori del complesso. «La delibera non è stata neanche inserita negli ordini del giorno di dicembre - attacca il segretario provinciale della Cisl, Giuseppe Gargiulo -. Questa è la prima vera opera prevista nel contratto d’area per la città di Torre Annunziata. Il degrado - continua -, il sottosviluppo, la camorra non si combattono solo con i convegni e i proclami, ma tenendo fede agli impegni assunti da parte della classe politica, in particolare dagli esponenti del Consiglio regionale, sempre più disattenti ai problemi dei cittadini». Dalla Cisl parte un «appello ai consiglieri regionali, ai presidenti delle commissioni, ai gruppi consiliari di maggioranza e opposizione affinché in una delle sedute, già programmate, varino i provvedimenti necessari». Un punto di vista condiviso dal sindaco torrese Giosuè Starita. «C’è bisogno della delibera - dice - per sbloccare un’opera fondamentale per l’area. Del resto la procedura è terminata lo scorso giugno. Aspettiamo solo il Consiglio». Ma Starita non è allarmista. «Resto comunque ottimista, anche se Pompei Tech World arriva alla fine di una procedura complessa. Noi restiamo vigili, con piena fiducia nella autorità preposte». In Consiglio si fa notare, invece, che l’iter è stato velocissimo. Ci sono stati i pareri favorevoli di due commissioni, quella delle attività produttive e quella urbanistica. «Abbiamo licenziato la delibera - spiega il presidente Pasquale Sommese - dopo quindici giorni contro i trenta previsti. La verità è che il procedimento ci ha messo tantissimo tempo prima di arrivare in Consiglio. Non ci sono problemi - conclude -. Penso che il presidente Lonardo, con la sua nota disponibilità, non abbia problemi ad inserire questo punto all’ordine del giorno a dicembre. La verità è che dalla giunta le carte di procedimenti simili devono arrivare prima, anche per ottimizzare i tempi». Realista il presidente di Pompei Tech World Gennaro De Sena. «Sapevamo bene che i tempi in consiglio potevano essere lunghi, proprio per la mole di lavoro che l’assemblea regionale deve affrontare. Da parte mia sono fiducioso, per nulla allarmista, anche se devo riconoscere che mi sarei aspettato un’approvazione in tempi più stretti. Perchè, se è vero che ci sono tanti argomenti importanti al cospetto del consiglio, è anche vero che qui parliamo di una struttura che porta lavoro, quasi duecento unità contro le centoventisei del progetto originario». Un progetto all’insegna della «sostenibilità ambientale» come spiega il progettista, l’architetto savonese Enrico Caprioglio. «Pompei Tech World fungerà da volano per tutta l’area. Sono stato chiamato un anno e mezzo fa per rimodulare il progetto. Vedrete, diventerà un’opera fondamentale per l’area, con la capacita di integrarsi con il territorio circostante». Ma la notizia dell’ultim’ora è che il Consiglio Regionale si riunirà appositamente il prossimo 13 dicembre per discutere della variante urbanistica per dare il via definitivo alla realizzazione del progetto. BENNI GAGLIARDI