A cura della Redazione

Il Comune di Torre del Greco è l’ente campano più celere nel pagamento delle fatture legittime. È quanto emerge dall’aggiornamento del focus sui pagamenti della pubblica amministrazione, divulgato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che colloca il Comune di Torre del Greco al 64esimo posto, davanti - solo per fare alcuni esempi - al comparto cagliaritano del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e alla Prefettura di Bergamo, ma soprattutto al primo posto tra tutti gli enti monitorati in Campania (al secondo posto tra le realtà della nostra regione c’è l’ufficio tecnico territoriale di Napoli del Ministero della Difesa).

I dati della piattaforma sul monitoraggio dei crediti commerciali testimoniano come i tempi medi di pagamento siano di 46 giorni, facendo presente che tutti gli enti della pubblica amministrazione “sono tenuti a pagare le fatture legittime – si legge in una nota diffusa dal Quotidiano della pubblica amministrazione – entro trenta giorni dalla data di emissione, con alcune eccezioni che consentono il pagamento entro sessanta giorni. Il rispetto di questi termini è un fattore cruciale del buon funzionamento dell’economia nazionale, ma molti enti pagano in tempi più lunghi”.

In particolare, stando ai dati resi noti dal Ministero, il Comune di Torre del Greco ha trattato nel periodo preso in esame (primo luglio 2014-31 dicembre 2015) 3.427 fatture, per un importo complessivo di 56.668.947,21 euro, arrivando al pagamento per complessivi 51.948.160,19 euro (il 92% del totale).

“Per il nostro Comune e per l’amministrazione guidata dal sindaco Ciro Borriello – afferma l’assessore al Bilancio Romina Stilo – questo riconoscimento è fonte di grande soddisfazione, che sta a testimoniare la bontà del lavoro svolto dagli uffici preposti. Un impegno sulle politiche finanziarie che ci ha portato ad esempio, tra i pochi enti in tutta Italia, ad approvare il bilancio di previsione 2016 prima del 31 dicembre scorso”.

Va ricordato che gli enti pubblici registrati sulla piattaforma presa in esame dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sono ad oggi ventimila, mentre quelli qualificati come attivi sono stati considerati 7.400 (il 35%).