A cura della Redazione
“Recuperare le nostre bellezze architettoniche è un impegno doveroso e civile. Per questi motivi abbiamo presentato alla Soprintendenza per i Beni Architettonici di Napoli un articolato progetto, a cura dei nostri tecnici, di recupero e valorizzazione del settecentesco e splendido portale di Villa Bruno Prota. Una facciata da molti anni in assoluto ed inaccettabile degrado”. Così Ciro Borriello, sindaco di Torre del Greco. “Una volta ricevuto il parere favorevole – prosegue - dalla Soprintendenza ancora una volta intimeremo ai proprietari di avviare i lavori di restauro, altrimenti, in caso di inottemperanza saranno intrapresi dall’Ente comunale in danno. La Villa, ubicata lungo Via Nazionale è una costruzione sotto i vincoli e la Legge di Tutela 1089/1939 per interesse artistico e storico. Tra l’altro, sottolineo che nel tempo, a seguito dell’incuria e abbandono, sono notevolmente aumentati i pericoli per la pubblica sicurezza. In merito, ho inoltrato ordinanze e diffide ai proprietari per inottemperanza e trasmesso alla Procura di Torre Annunziata tutti gli atti. A tutt’oggi nessun riscontro”. “Per salvaguardare la pubblica e privata incolumità – precisa il Primo cittadino - abbiamo transennato lo spazio antistante lo stabile. La singolare facciata arreca seri problemi alla pubblica sicurezza visto che è rivolta sul marciapiede comunale. L’ingresso è attraversato da un notevole traffico sia automobilistico che di pedoni. Uno dei balconcini collocati sotto il portico, quello di sinistra, è in evidentissimo stato di pericolosità: l’inferriata è prossima a crollare. Non mancano profonde crepe, arbusti ed erbacce varie, per non parlare di alcuni vetusti ed ormai inutili supporti di ferro per l’energia elettrica che andrebbero immediatamente rimossi”. “Un vero peccato – commenta il Sindaco - vedere da lungo tempo una così imponente costruzione, appartenuta ai marchesi Curtis, ingabbiata da ponteggi e reti varie. La scenografia presenta al centro un basso corpo di fabbrica, fiancheggiato e sormontato da una elegante e rovinatissima edicola sacra contenente il classico busto di San Gennaro, ovviamente in gravissimo e pericoloso dissesto. Mentre ai lati in pessime condizioni si elevano pinnacoli, nella parte centrale si notano doppie e rovinate paraste, con aperture simmetriche, timpani e disegni differenti. Infine, un importante timpano con diverse crepe completa la grande struttura”. “Non si possono assolutamente trascurare – conclude Ciro Borriello - simili testimonianze che, oltre a rappresentare la storia di una città, risultano essere splendide perle incastonate lungo il famoso Miglio d’oro. Sono queste le nostre vere ricchezze, i nostri attrattori culturali per il turismo e non solo. Attendo fiducioso la risposta dalla Soprintendenza per dare seguito alle dovute procedure. Infine desidero ringraziare il nostri tecnici per il lavoro profuso, in particolare l’architetto Michele Sannino”. COMUNICATO