A cura della Redazione
“In merito al premio maritaggio alle fanciulle bisognose, istituito da anni da questo Comune, ritengo necessario fare chiarezza per tutti coloro che hanno prodotto in questi giorni un mare di inesattezze, tirando perfino in ballo nientemeno l’anticlericalismo di Giacomo Leopardi, la Costituzione e quant’altro, insieme a non poche ingiuste e pesanti accuse alla mia persona e a questa Amministrazione”. Così Ciro Borriello, sindaco di Torre del Greco. “Orbene, il venti marzo del 1883 un sacerdote torrese, Raffaele Sannino – spiega il Primo cittadino - non avendo eredi, lasciava, fra l’altro, all’ex Eca (ente comunale assistenza) una rendita, derivante dalla locazione di un immobile, sito nella nostra città in Largo Costantinopoli. Il prete, desideroso di esaltare la sacralità del matrimonio cattolico ed attento alle esigenze dei più bisognosi, disponeva nel proprio testamento che la citata rendita doveva essere in questo modo divisa: metà alle messe nella Basilica di Santa Croce e l’altra metà a sostegno delle donzelle povere – così definite nel testamento - che dovevano sposarsi, altra condizione insindacabile disposta dal sacerdote, tra il giorno della ricorrenza del corpus domini e il 31 dicembre”. “Queste sono le ultime volontà del prete Raffaele Sannino – conclude Ciro Borriello - come esplicitamente riportate nel suo testamento e questa Amministrazione non ha fatto altro che attivarle. Tutto qua. Infine, ritengo doveroso ricordare che questo Comune, nel 1985 ha approvato uno specifico regolamento, finalizzato proprio all’assoluto rispetto delle disposizioni del sacerdote”.