A cura della Redazione
Dopo le polemiche sollevate in merito al concorso per l’assunzione del Capo Ufficio Stampa presso il Comune di Torre del Greco, arrivano le prime risposte della giustizia. Il TAR Campania ha infatti accolto il ricorso presentato dal giornalista Carlo Cristarelli - assistito dall’avv. Fabio Orefice - e ha disposto l’esclusione dalla graduatoria del vincitore, Enrico Pensati, che il Comune aveva assunto lo scorso 22 dicembre 2008, a pochissimi giorni di distanza dalla conclusione del concorso. Secondo Cristarelli, la prova scritta del Pensati in sede di esame, sarebbe stata integralmente copiata da internet. “Si tratta - sostiene Cristarelli - di un elaborato di 11 pagine che in realtà è un maldestro collage in cui si riproducono testualmente, nelle prime 5 pagine, brani tratti da una tesi di laurea pubblicata sul sito www.tesionline.it, e, nelle pagine successive, stralci di articoli redatti da esperti in materia di privacy (gli avvocati Antonello Tomanelli ed Elena Bassoli, rispettivamente dei fori di Bologna e Genova) e pubblicati su siti specializzati in epoca antecedente la data di svolgimento della prova scritta. Non c’è neppure un rigo che sia stato elaborato autonomamente dal Pensati”. Secondo il TAR, le prove fornite dal Cristarelli non lasciano margini di incertezza. “Dagli atti depositati - si legge nella sentenza n. 4079/2009 - risulta l’obiettiva corrispondenza letterale di ampi brani dell’elaborato scritto dal controinteressato dott. Pensati rispetto al contenuto di siti web puntualmente indicati dal ricorrente”. Il Pensati si è difeso dichiarando che, facendo appello alle sue straordinarie capacità mnemoniche, si sarebbe semplicemente attenuto, nello svolgimento del tema, alla impostazione di un manuale. “In realtà - si legge ancora nella sentenza del TAR - si tratta di pedissequa, perfetta riproduzione, parola per parola, di ampi stralci di documenti di terzi, e non vi è alcuna aderenza organica alla impostazione di un manuale. Quale possa essere la modalità attraverso la quale il soggetto controinteressato abbia attinto, durante lo svolgimento della prova, a questo inammissibile materiale, è cosa che non rileva ai fini del giudizio. Ciò che risolutivamente conta, ai fini della decisione della controversia, è il dato oggettivo e inequivoco, di cui il Collegio dà atto esservi adeguata e puntuale prova in atti, della fedele riproduzione, nel tema svolto dal controinteressato, di materiali tratti da fonte esterna, la cui consultazione era pacificamente inammissibile nella sede concorsuale”. Il TAR Campania ha altresì respinto - dichiarandolo infondato e inammissibile - il ricorso incidentale presentato da Pensati, che a sua volta accusava Cristarelli di non avere correttamente documentato, nella domanda di partecipazione al concorso, i titoli posseduti. “È vero che non ho 3 anni di esperienza nel settore, come richiedeva il Bando - replica Cristarelli - Infatti i miei anni di esperienza sono 15, ed anche particolarmente qualificati, come tutti hanno potuto verificare, a cominciare da quel membro della Commissione esaminatrice che mi ha confidato di ritenermi addirittura sprecato per questa funzione. A differenza di altri, non ho mai ricevuto incarichi politici e, tra le varie esperienze, ricordo ad esempio che nel 2004 sono stato premiato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per avere ideato, progettato e realizzato - attraverso l’utilizzo dei fondi strutturali - un Ufficio Stampa Associato che riuniva dieci Comuni, per oltre 300mila abitanti”. Il Comune di Torre del Greco e Pensati sono stati inoltre condannati, in solido, al risarcimento delle spese processuali sostenute dalla parte ricorrente. Ma i problemi per l’attuale (ancora per poco?) Capo Ufficio Stampa non sono finiti. Si procede speditamente, infatti, anche sul fronte penale. A conclusione della fase investigativa, la Procura di Torre Annunziata, su richiesta del PM Lucio Giugliano, ha disposto il rinvio a giudizio del Pensati. L’udienza è fissata per il prossimo 26 novembre. I capi di imputazione individuati dal PM Giugliano vanno dal falso in atto pubblico al falso per induzione, passando per la truffa aggravata ai danni dello Stato, e prefigurano un quadro accusatorio persino più grave di quello denunciato dall’avv. Nazareno Di Mario per conto del Cristarelli. E ora, cosa accadrà? Il Comune ha 30 giorni di tempo per rimuovere il Pensati dall’incarico illegittimamente acquisito, riformulando la graduatoria e assegnando il posto a Cristarelli, che infine dichiara: “Il Comune ha assunto in servizio Pensati a distanza di appena 6 giorni dalla conclusione del concorso. Mi aspetto che la stessa celerità sia usata nell’applicazione della sentenza. Questo nell’interesse primario della stessa Amministrazione, che a causa di questa frode non ha potuto selezionare il candidato più meritevole”.