A cura della Redazione

«Piccola e grande criminalità hanno avuto un ruolo chiave nella gestione del traffico di rifiuti, senza risparmiare un’area protetta e un patrimonio Unesco quale il Parco nazionale del Vesuvio. L’emergenza rifiuti è finita ma il vulcano napoletano continua ad essere una discarica a cielo aperto, presa di mira dalla criminalità e da cittadini comuni. E’ uno spettacolo indecente per i turisti e una bomba ecologica per i cittadini che vivono alle falde del Vesuvio: vogliamo collaborare con istituzioni locali e nazionali e con l’Ente Parco per istituire una task force interistituzionale che protegga l’ambiente e la salute di cittadini e turisti».

Ad affermarlo è Luigi Gallo, deputato del Movimento Cinque Stelle, annunciando di aver scritto al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, per segnalare la discarica di rifiuti pericolosi scoperta all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio e per chiedere al Governo di istituire «un tavolo di lavoro che coinvolga la direzione dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, le diverse associazioni ambientaliste operanti sul territorio, i rappresentanti dei governi nazionale, regionale e dei Comuni che insistono nel Parco» allo scopo di «trovare una strategia comune e contrastare questo fenomeno che dilaga indisturbato anche a causa dei continui rimpalli di competenza tra parco e governi nazionali, regionali e comunali».

«L’obiettivo è dare vita a una governance di successo - continua Gallo - che riesca a gestire ma soprattutto a prevenire atti criminali. Vogliamo essere i promotori di un modello che, qualora riuscisse ad arginare una situazione così grave come quella in cui si trova il Parco Nazionale del Vesuvio, potrebbe essere replicato in ogni luogo che abbia bisogno di un intervento».

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