A cura della Redazione

Si aprirà domenica 10 aprile, alle ore 19, presso le sale de Le Scuderie di Villa Favorita, la personale di incisione dell’artista Lina Boffa dal titolo emblematico: “Dentro il segno”. In un evento narrato da Gabriella Pinto e Salvatore Perillo, con la presentazione della dottoressa Anna Tucci, storico d’arte, spazio alle opere di una grande artista apprezzata nel panorama nazionale.  

“L’itinerario ideale di ogni artista che si rispetti passa attraverso il concepimento di forme, di colori e di segni che trovano nella visione della propria natura interiore e di quella circostante un fertile terreno di analisi e di sperimentazione. La mia attività artistica è rivolta alla pittura e all’incisione in eguale misura, senza mai privilegiare una tecnica sull’altra. Si svolge alla ricerca del particolare minuto, dell’oggetto messo a fuoco e definito nei suoi caratteri essenziali”, le parole di Lina Boffa.

“Povere cose che l’osservazione quotidiana ha sviluppato in ogni aspetto. Lo spazio si allarga fin dove l’occhio arriva, senza fatiche, senza sorprese. Un mondo nascosto, incompreso, fatto di istinti, verità, desideri, sensazioni, vuoti, aspirazioni, gioie, dolori, paure e Amore. Non voglio esplorare solo il mondo ma la parte più nascosta dell’essere umano: “L’INCONSCIO” racconta l’artista della sua personale.

“Sentendo smisuratamente vicino e profondo questo ideale rapporto e rivivendolo anche in maniera inconsapevole ma vivo e pulsante, i risultati immediati rappresentano un vertice di sensazioni ora lucide, ora forti e quasi drammatiche, ma infine limpide, nette, chiare, nella loro giustezza e sincerità d’intendi e operato. Bello questo percorso fatto di verità e di vita, contrastato quel tanto che basta a renderlo fresco e ricco di spunti attuali.

Non saprei definire il mio stile se astratto, informale, figurativo, fantastico, o semplicemente“ STILE”. La visione del mondo è semplice e complicata al tempo stesso. “L’ARTE è UN DONO MISTICO, UN PRIVILEGIO DI POCHI”. Essere capiti non è facile anzi il più delle volte non si è capiti affatto” conclude Lina Boffa.