A cura della Redazione
È stato arrestato per la seconda volta dai carabinieri di Pompei, con l’accusa di truffa e millantato credito, Noè Somma, 57 anni, residente a Pimonte. L’uomo era già noto alle forze dell´ordine per l’abitudine di accreditarsi verso gli ingenui malcapitati come un funzionario con relazioni al Ministero dei Beni Culturali e nella Chiesa, per cui vendeva favori e posti di lavoro truffando la gente del circondato. A scoprire per la prima volta la truffa a vasto raggio furono i militari dell´Arma di Pompei. Trecento euro era l’anticipo che chiedeva come primo contatto, poi, man mano che andava avanti il rapporto, la tariffa aumentava. Il furbastro era munito di documenti falsi con dei timbri ministeriali e della curia che gli servivano per accreditarsi. Nel corso delle indagini, i militari verificarono che i curricula degli aspiranti ad un posto di lavoro veramente partivano per Roma. L’espediente veniva utilizzato per mostrare una ricevuta postale della raccomandata spedita ai vari uffici del personale della Capitale. Il fatto è che si è trattato di istanze regolarmente cestinate. Anche ora i militari dell´Arma hanno accertato che il Somma (tornato evidentemente a delinquere) aveva millantato la conoscenza e la sua influenza su pubblici ufficiali della Soprintendenza ai beni archeologici, su dirigenti di Asl e Inps e, addirittura, su autorità ecclesiastiche. Così, Somma si è rimesso a campare alle spalle degli altri con l’antico mestiere che gli serviva a farsi consegnare somme che andavano da 500 a 4.500 euro (a seconda dell’agevolazione). E’ stato appurato dai carabinieri, che con il suo “sistema” era riuscito a fregare ben cinque persone, attirate dalla promessa di posti di lavoro nel Santuario e negli scavi archeologici di Pompei. MARIO CARDONE twitter: mariocardone2