A cura della Redazione
Scandalo al cimitero a Pompei a conclusione dell’inchiesta "Terra Santa". La notizia è di pochi giorni successiva alla delibera dirigenziale con cui l’amministrazione del sindaco Ferdinando Uliano ha disdetto l’appalto dei servizi esterni affidati alla società privata Mirca. Sono nove le misure cautelari eseguite dagli agenti del Commissariato di via Sacra, guidati dal vice questore Maria Rosaria Romano, e coadiuvati dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli. Esse rientrano nell´inchiesta coordinata dalla Procura di Torre Annunziata. Tra i soggetti coinvolti, figurano dipendenti comunali e politici locali che sono stati attori di primo piano durante il secondo mandato di Claudio D’Alessio (nella foto). Le indagini avrebbero portato alla scoperta di forme d’illegalità (in riferimento, sembrerebbe, alla compravendita dei loculi) nella gestione del cimitero di Pompei. La stessa recente campagna elettorale è stata condizionata da voci insistenti sull’inchiesta, che ora pare essere pervenuta ad uno snodo conclusivo. Alla radice della storia ci sarebbe una dissennata gestione del Camposanto di Pompei negli ultimi venti anni, culminata nella privatizzazione dei servizi. Ora l’operazione di Procura e polizia ha condotto ai relativi provvedimenti di misure cautelari: arresti domiciliari per l’ex sindaco di Pompei, D´Alessio, e altri due politici, carcere per due dipendenti del Comune. Le accuse nei loro confronti sarebbero di corruzione, concussione, abusi di atti d´ufficio, falso ideologico. Sono state eseguite anche perquisizioni in altre città della zona vesuviana. In totale, cinque persone sono finite ai domiciliari, due in carcere e per altre due è scattato il divieto di dimora in campania MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2 I nove soggetti raggiunti dai provvedimenti di custodia cautelare: Salvatore Carotenuto, divieto di dimora in Campania; Carmine Casciano, ex direttore cimitero, in carcere; Pasquale Cesarano, ex dipendente comunale, in carcere; Claudio D´Alessio (ex sindaco), arresti domiciliari; Attilio Malafronte (consigliere comunale di opposizione), arresti domiciliari; Francesco Mirante, arresti domiciliari; Visidore Salsano, dipendente comunale, divieto di dimora in Campania; Ciro Serrapica, ex consigliere comunale e presidente del Consiglio comunale, ai domiciliari; Antonio Somma, ai domiciliari.