A cura della Redazione
Primi passi e molta prudenza nell’operazione di traghettare l’esecutivo del sindaco Uliano dalla fase tecnica a quella politica. Nomi, a quanto si dice, non ne sono stati fatti ancora. Al momento sono chiare due cose. La prima è che si è chiusa una fase amministrativa in cui è stato il primo cittadino a scegliere i suoi diretti collaboratori senza alcun vincolo di mandato. La seconda è che nell’ambito delle nove liste che hanno formato la cordata che ha vinto le elezioni, avranno una rappresentanza nella giunta e/o la presidenza del consiglio comunale (cariche che assicurano un compenso economico) esclusivamente quelle che hanno preso più voti. A conti fatti le poltrone in giunta sono cinque più il posto di presidente dell’assise comunale. Sarebbero a disposizione della maggioranza sei postazioni nella stanza dei bottoni, esattamente lo stesso numero delle liste elettorali che hanno sostenuto Uliano raggiungendo il traguardo minimo di voti di preferenze per l’elezione di un consigliere comunale. L’affare si complica se la maggioranza intenderà farsi carico dell’impegno (di cui non è chiara la portata) di lasciare in giunta Pietro Amitrano, che dovrà forse cambiare le deleghe sindacali. Non è, inoltre, probabile che resti sullo scranno di vice sindaco dal momento che vanta un modesto risultato elettorale. Altro problema è che Uliano preme per lasciare le deleghe di assessore agli Eventi ed alla Cultura a Pietro Orsineri che notoriamente è. insieme al presidente del consiglio comunale Dino Sorrentino (che secondo impegni assunti al momento della sua elezione si dimetterà in occasione del turnover) l’alleato più fidato. Ora è chiaro che al tavolo di maggioranza politica si dovrà trovare una soluzione per accontentare il primo cittadino di Pompei senza scontentare i consiglieri comunali e gli altri candidati “amici” che hanno dato un contributo e scalpitano in panchina. Se le scale di palazzo de Fusco potessero parlare farebbero la lista degli “esclusi” alle elezioni che si recano quotidianamente a sondare le quotazioni. Una soluzione per accontentare gli alleati (nel maggior numero possibile) potrebbe essere quella dell’alternanza nelle cariche. L’alternativa sarebbe di lottizzare gli altri incarichi (commissione, settore ambientale, revisori dei conti, ecc.) ma è presumibile che Uliano non abbia intenzione di perdere la faccia. Già nella nomina del suo staff e nei contratti temporanei con le giovani leve è perdurato il sistema clientelare. Proseguire con lo stesso metodo significherebbe rinnegare le promesse di rinnovamento che hanno caratterizzato la sua campagna elettorale. MARIO CARDONE Twitter: @mariocardone2