A cura della Redazione
Pompei. Visita di Papa Francesco, lettera di mons. Caputo La breve visita, annunciata per la prima mattinata di sabato 21 marzo, di Papa Francesco che verrà a Pompei per pregare ai piedi della Beata Vergine del Santo Rosario, non consentirà a tutti di avvicinarsi a lui, toccarlo o rivolgergli una parola. Lo ha comunicato oggi, 7 gennaio, l’Arcivescovo Prelato di Pompei, Tommaso Caputo. «È del tutto comprensibile immaginare che la comunità ecclesiale di Pompei ed i devoti della Madonna del Rosario desidererebbero vedere da vicino il Santo Padre – argomenta il Vescovo di Pompei -. Salutarlo personalmente, magari abbracciarlo, potergli parlare, esprimergli tutto il proprio amore filiale. Altrettanto evidente, fin d’ora, dovrà apparire l’impossibilità di esaudire un tale, non solo legittimo, ma naturale desiderio», conclude Monsignor Caputo che nella sua lettera aperta ai fedeli del culto mariano, spiega che la visita programmata per il 21 marzo sarà «breve ma intensa», e in quell´occasione il Santuario di Pompei diventerà la «la porta della preghiera» al nuovo incontro del Papa con la Campania. «Sappiamo che Papa Francesco desidera vivere questa breve visita come un pellegrino che viene ad affidarsi alla Madonna, ponendosi così sulla strada percorsa tante volte da ognuno di noi - scrive ancora l’Arcivescovo Caputo -. Si tratterà, in tutti i sensi, di una sosta di preghiera. Il desiderio di venire a pregare ai piedi del quadro della Vergine del Santo Rosario scaturisce da una radice ben riconoscibile: la profonda devozione mariana che il Papa venuto dall’altra parte del mondo ha manifestato fin dai primissimi atti della sua elezione. A più riprese, e in diverse occasioni, Papa Francesco - prosegue il Prelato - ha avuto modo di esprimere la propria predilezione per la preghiera del Rosario. Ha detto infatti: "Il Rosario è la preghiera che accompagna sempre la mia vita; è anche la preghiera dei semplici e dei santi... è la preghiera del mio cuore"». Pur nella brevità della visita, il Santo Padre, a Pompei, potrà verificare come la devozione mariana si trasformi ogni giorno in un concreto e incessante impegno caritativo, ha spiegato l’Arcivescovo Caputo, argomentando che è proprio attraverso le molteplici opere di carità, iniziate dal Beato Bartolo Longo, che la Chiesa di Pompei vive la scelta preferenziale per i poveri, così cari a Papa Francesco. La Chiesa per prima ma anche tutta la società civile, a partire dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Ferdinando Uliano, si preparano ad accogliere il Papa nel modo migliore. Sicuramente la città sarà blindata e gli organi di polizia faranno a pieno il loro dovere. Allo stesso modo, si provvederà alla manutenzione della piazza, del verde, della fontana centrale ed alla pulizia radicale delle strade circostanti. Una bella manifestazione religiosa e di fede mariana che, senza dubbio, recherà anche grossi vantaggi turistici per tutta la città moderna. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2