A cura della Redazione
La relazione dell´assessore Enzo Sica? Si tratta di circa venti pagine scritte per spiegare al sindaco Uliano, all’assessore Raffaella Forgione, ed agli altri colleghi che compongono (dopo due sostituzioni) l’attuale giunta del Comune di Pompei, le iniziative messe in campo, le difficoltà di percorso, le prospettive di successo e il rammarico di non aver potuto fare di più all’interno di un esecutivo cittadino in cui era entrato come tecnico di prestigio, rinunciando all’incarico di consigliere comunale a Torre Annunziata per aderire all’invito del sindaco Uliano. «Mi ha ringraziato mille volte per la scelta che ho fatto - spiega Sica -. Scelta che ha finito per pregiudicare la prospettiva di un percorso politico prestigioso nella mia stessa città di origine (Torre annunziata, ndr)». Ora, senza una spiegazione plausibile, i rapporti tra Sica ed il sindaco Uliano sono radicalmente cambiati. «Lui (Uliano, ndr) si è chiuso in una cappa di silenzio senza spiegare il suo cambiamento». Ecco dove nasce la ripicca, secondo lui, prima i tappeti rossi ora dovrebbe uscire di scena dalla porta di servizio. Sica ha fatto presente di aver notato che nelle sue scelte Uliano si è fatto sempre condizionare dal suo consigliere politico (l’uomo che dirige il suo staff) per cui è pensabile che anche il “raffreddamento” tra i due sia stato frutto della sua influenza. Ha parlato dei suoi progetti per il cambiamento della macchina amministrativa, con l’avvicendamento di alcuni dirigenti e la verifica della possibilità di prenderne uno dall’esterno. Soprattutto è importante per Sica la revisione della procedura del contenzioso legale, un vero e proprio bubbone per sprechi di risorse anche per vertenze di basso profilo. La soluzione proposta è un’avvocatura interna in un’ottica di spending review, al fine di abbattere costi che ammontano a più di cinquecentomila euro l’anno. Allo stesso modo il suo consiglio, relativamente ai rapporti con le società esterne che gestiscono i servizi comunali di Pompei (spazzatura, parcheggi, cimitero, ecc.) è sempre stato improntato alla prudenza, così da evitare eventuali onerose chiamate in giudizio. Alla fine, durante il suo percorso Sica avrebbe incontrato “imprevisti” avallati dal silenzio di chi lo aveva voluto ad ogni costo al suo fianco a Palazzo de Fusco, ed ora lo ha ridimensionato negli incarichi (senza preavviso) e nella sua stessa considerazione. Situazione che Sica attribuisce all’influenza negativa (specialmente nei suoi confronti) del solito consigliere. Sica è seriamente intenzionato ad inviare copia della sua relazione a Prefettura e magistratura. «Non mi lascerò liquidare, in anticipo, come è stato fatto precedentemente con altri due illustri colleghi - ha dichiarato -. Ho il dovere di difendere la mia immagine e la mia reputazione». Di tutt’altro segno la risposta del sindaco Uliano. «Ho chiesto la collaborazione di Sica perché lo considero un professionista affermato e una persona perbene - è la dichiarazione ufficiale del primo cittadino -. Non ho cambiato idea sul suo conto quando è stato contrastato dall’opinione pubblica locale a causa di una recente notizia di stampa riguardante il suo rapporto con un professionista inquisito penalmente - ha proseguito -. Se Sica ha dei problemi relazionali con gli amministratori di Pompei, perché non li chiarisce in giunta invece di sfogarsi con la stampa?». Due facce diverse della stessa moneta. Anche nella maggioranza si sono scontrate due tesi tra chi è favorevole a Sica e chi vorrebbe, al contrario, sostituirlo perché avrebbe rotto un patto di solidarietà con la maggioranza che governa Pompei. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2