A cura della Redazione
Il Comune di Pompei vuole fare un deciso avanti verso il miglioramento della raccolta differenziata. Una recente delibera della sua giunta amministrativa, presieduta dal sindaco Ferdinando Uliano, assume come obiettivo prioritario la strategia Rifiuti Zero con adesione alla Rete Turismo Rifiuti Zero. Parliamo di una rete dove sono iscritti comuni come Taormina, Capri e Sorrento. A ben vedere non si tratta di un semplice impegno formale ma di una presa di coscienza che comporta una conseguente mobilitazione della città a partire dalla politica. Una volta che Pompei ha assunto questo obiettivo strategico, ad esso dovranno essere orientate le future politiche in termini di gestione dell’ambiente e di rapporti con i cittadini residenti. Si tratta in primis di assumere comportamenti virtuosi a livello di Ente pubblico (se non fa la raccolta differenziata bene l’Ente Comune e le dirette strutture di riferimento come le scuole pubbliche, il Santuario della Vergine, la Soprintendenza, le Parrocchie e la Clinica Maria Rosaria nonché il centro commerciale La Cartiera e gli altri supermercati, come si potrà chiedere un atteggiamento esemplare alla popolazione residente?). Bisognerà recepire le linee guida della strategia Rifiuti Zero coinvolgendo attivamente la popolazione e le sue rappresentanze (associazioni, sindacati, partiti politici). L’adesione alla Rete Turismo Rifiuti Zero comporta la configurazione con un progetto “speciale” che prevede in primis di raddoppio di raccolta differenziata, attualmente ferma a Pompei al 37,23%, con il compostaggio a zero. Per un’operazione del genere è primaria, a monte, l’assunzione di responsabilità da parte delle ditte produttive ma principalmente di alberghi, ristoranti e commercianti, considerato che l’ambiente sano è il primo valore per un turismo vincente (per esempio a Sorrento, che aderisce alla stessa rete a cui si è “iscritta” Pompei, l’hotel Conca Park Hotel ha raggiunto nel 2013 una percentuale di raccolta differenziata del 91%, con una riduzione d’indifferenziato del 50% e produzione dei rifiuti del 60%). L’assunzione di responsabilità a valle, nei modelli di consumo, gestione dei rifiuti e smaltimento dei medesimi, riguarda l´assunzione di responsabilità della classe politica dirigente (Uliano e compagni) per far collaborare la classe produttiva con la popolazione residente e quella ospite formata da turisti e visitatori. MARIO CARDONE Twitter: @mariocardone2