A cura della Redazione
Pubblichiamo il comunicato diramato dall´associazione "La Fenice Vulcanica" di Boscoreale inerente alle tematiche ambientali di cui si è discusso in un´assemblea pubblica tenutasi nella cittadina vesuviana il 14 ottobre scorso. L´assemblea pubblica tenutasi a Boscoreale il 14 ottobre scorso, organizzata dall´associazione "La Fenice Vulcanica" e dall´amministrazione comunale boschese, aveva lo scopo di sollevare l´attenzione su pericoli concreti: si è trattato di un incontro conoscitivo e informativo sui rischi derivanti da un qualsiasi tipo di impianto a biogas. Non si è discusso di parametri "a norma" o "non a norma" ma si è sollevato il paradosso per il quale continue emissioni di gas, cumulate nel tempo, costituiscono una notevole fonte di inquinamento, perché sicuramente non è aria benefica quella emessa da camini fin troppi bassi come quelli dell´impianto della Sari. Se vogliamo parlare, poi, di situazioni a norma e non a norma, non è "la norma" che una discarica venga piazzata in un´area protetta come quella del Parco Nazionale del Vesuvio: è fin troppo chiara l´assurdità di discutere dei parametri di emissione che rientrano o non rientrano nei limiti in un territorio nel quale di emissioni non dovrebbero essercene proprio. Pertanto le dichiarazioni della SapNa costituiscono ulteriore fumo negli occhi - non bastasse quello tossico - perché con il nostro ingegnere consulente si è inteso soltanto fare dell´informazione sulla pericolosità, a prescindere, della nanoparticelle, che la discarica di cava Sari, col suo impianto, comunque emette. Si rimanda, a tal proposito, agli studi e alle osservazioni del dottor Montanari e della dottoressa Gatti per avere un quadro dettagliato, scientifico, sulle cosiddette "nanopatologie" e sul rapporto che intercorre tra tumori e altri tipi di malattie e gli agenti inquinanti presenti in atmosfera, perchè per molti di questi agenti esiste un nesso di causalità acclarato: impianti inquinanti come quello della Sari sono stati sottoposti a sequestro in altre parti d´Italia, come ad esempio a Vado Ligure, perchè i camini, nonostante fossero alti centinaia di metri, erano considerati "troppo bassi", perchè la ricaduta sui comuni era ben evidente. Questo si è detto durante l´assemblea: se poi, per la SapNa, anche i morti rientrano "nella norma", ci dispiace contraddirla ma da cittadini costretti a vivere un dramma abbiamo una visione diversa delle cose e ci è parso doveroso informare la popolazione. comunicato ASS. LA FENICE VULCANICA