A cura della Redazione
Ci risiamo. E’ cambiata l’Amministrazione comunale a Pompei ma la critica dell’opposizione resta la stessa ogni qualvolta il sindaco (nel nostro caso Uliano) sceglie per governare la città una giunta amministrativa nella quale figurano risorse esterne al territorio. Solo i cittadini pompeiani possono, mettendo a disposizione della propria comunità professionalità e capacità, risollevare Pompei, secondo il M5S. «Nessun “forestiero” può farlo - precisano - perché gli mancherebbe qualcosa che solo i veri pompeiani hanno: l’amore per la città». Scendendo più nel dettaglio, si capisce che non è solo una questione di provenienza. A Fabio Liguori e compagni la scelta di Diego Marmo e Vincenzo Sica non è proprio piaciuta, indipendentemente dall’origine territoriale dei due professionisti e dalla circostanza che non si è potuto ancora vedere il risultato dell’impegno dei due neo assessori. Il M5S ritiene inopportuna la nomina di Diego Marmo ad assessore alla legalità per le note vicende relative al “caso Tortora”, ricollegabili alla sua responsabilità di pubblico ministero nel processo celebrato contro il noto presentatore televisivo. Per la nomina di Vincenzo Sica, invece, il MoVimento 5 Stelle ritiene che una vera «amministrazione di cambiamento» non debba nominare assessore «una persona che è in politica da tanti anni a Torre Annunziata e che ricopre ancora ruoli strategici in una cittadina che da troppo tempo è vittima della criminalità organizzata e di una cattiva gestione da parte della politica». Di rimando il sindaco Uliano ha già risposto a domande del genere. La sua tesi è che bisogna guardare ai risultati di questi professionisti di elevato profilo. Resta al momento la discriminante del M5S: sono due «forestieri» i cui rispettivi curriculum presentano elementi di criticità. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2