A cura della Redazione
Maria Padulosi ha annunciato ai 3.320 elettori che l’hanno votata per il governo della città il 25 maggio scorso, che ha assunto la decisione di non sostenere nessuno dei due suoi antagonisti (Uliano e Gallo) per il ballottaggio dell’8 giugno. Parla di indipendenza ed autonomia in questa sua presa di posizione, che è probabilmente la migliore del suo breve percorso politico, avvalorata dalle conseguenze che, in parte, lei stessa annuncia nel suo proclama. Vale a dire che si siederà in consiglio comunale, nei banchi dell’opposizione, come “controllore intransigente degli atti messi in campo dall’amministrazione” senza accettare l’incarico di presidente del consiglio comunale che faceva parte di un “pacchetto regalo” concordato ufficiosamente (a quanto si dice) con la coalizione targata Lo Sapio – Gallo. E’ una dichiarazione, la sua, che le fa onore per il senso di lealtà che esprime nei confronti delle istituzioni (dote piuttosto rara e proprio per questo apprezzabile che un movimento politico, presente anche alle amministrative pompeiane, detiene come connotazione specifica) ma che non risolve una verità di contesto che, nonostante la sua buona fede, dimostra in maniera inequivocabile che c’era già (forse a sua insaputa) un accordo per la seconda fase elettorale tra i due playmaker della politica pompeiana. Del resto, non a caso, dopo la sua stessa recente dichiarazione di equidistanza, è arrivata quella (contrastante) d’impegno a favore di Gallo della lista dei Cattolici e Democratici “creata” dall’ex sindaco di Pompei. Detto questo bisognerà vedere come voteranno i 3.320 pompeiani che hanno scelto la Padulosi dopo le sue dichiarazioni pubbliche discordanti da quelle di suoi sostenitori che sono oggettivamente mossi da contrastanti opinioni (ed interessi) per il semplice motivo che puntano a salire sul carro del vincitore. L’impressione prevalente di questi giorni è che, arrivati a questo punto della campagna elettorale, i pompeiani si sentono “sdebitati” nei confronti dell’amico e/o parente, creditore del favore, candidato in consiglio comunale. Il sindaco, i pompeiani lo vogliono scegliere con il proprio cervello, cuore e convinzioni politiche. Arriva ad utile chiarimento sul quadro delle alleanze per il ballottaggio una precisazione di Giuseppe Berritto a nome del Psi: “Nella coalizione di Maria Padulosi vi erano sei liste tra partiti e movimenti. Di questi, a titolo personale od attraverso un comunicato (non si sa se condiviso) si sono “spostati” solo due schieramenti di cui uno in apparentamento e l’altro con l’indicazione di voto”. E’ vero quello che dice Berretto, ma è altrettanto presumibile che chi ha trattato ha messo l’intera coalizione Padulosi sul piatto di portata, altrimenti non si sarebbe spiegato il “regalino extra” dell’assessorato a Pasquale Alvino, che notoriamente non fa parte delle due liste che tutt´oggi hanno reso ufficiale il loro appoggio a Gallo. MARIO CARDONE Twitter:@mariocardone2