A cura della Redazione
Ritardo dellapertura dei cancelli degli scavi di Pompei per tre ore nella mattinata di lunedì. I turisti, che non erano stati informati da un comunicato preventivo dalla direzione della Soprintendenza, sono rimasti ad aspettare fuori ai cancelli chiusi lo svolgimento dellassemblea dei dipendenti (specie i custodi degli scavi) indetta venerdì dai sindacati Filp, Cisl e Unsa, che aveva allordine del giorno la protesta per i ritardi nei pagamenti dei progetti di produttività e conto terzi oltre che il presunto comportamento antisindacale dallAmministrazione nella vertenza sugli incentivi economici. Sono stati concertati, inoltre, tra rappresentanze sindacali e dipendenti del Ministero dei Beni Culturali di Pompei, la strategia ed i comportamenti da tenere riguardo i nodi da sciogliere con la Direzione sui temi organizzativi del personale di custodia finalizzati al prosieguo dellapertura delle tre domus di recente restauro (Marco Lucrezio Frontone, Romolo e Remo, e Trittolemo), inaugurate per le feste di Pasqua. Ad onor del vero, il soprintendente archeologico Massimo Osanna aveva inviato una convocazione urgente ai sindacati (per le 8, 30 di lunedì 19 maggio, stessa ora dellassemblea) per scongiurare la chiusura degli scavi. «Stiamo condividendo un percorso che ci porterà a dare soluzioni condivise ai problemi». Recitava il testo della convocazione, che comportava la desistenza alla manifestazione di protesta. Ma i sindacati, in palese opposizione a tale richiesta, ritenendo arrogante latteggiamento della chiamata tardiva ed in forma indiretta, hanno tenuto lo stesso lo svolgimento dellassemblea già convocata e solo successivamente hanno partecipato al tavolo di Osanna. Alle 10,45 di questa mattina, è stato firmato il testo del nuovo accordo sindacale che prevede turni concordati dei custodi, apertura delle tre domus appena restaurate fino alla fine di maggio, ed il compenso di 50 euro netti ai custodi per ogni turno dei servizi di sorveglianza aggiuntiva, da pagarsi entro il mese successivo a quello in cui il lavoro è stato svolto.
MARIO CARDONE
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