A cura della Redazione
Lunedì 19 maggio sarà deviato su altre strade alternative il traffico intorno all’ingresso degli Scavi di Pompei. Il motivo risiede nei lavori pubblici urgenti (ma con circa 10 anni di ritardo) a cura della società regionale Arcadis. Riguardano l’allacciamento della fogna di Porta Marina alla sua condotta principale, che conduce le acque reflue fino al depuratore. Parliamo dei lavori che arriveranno finalmente nella fase conclusiva che, a regime, prevede la parola fine al disagio di decine di miglia di turisti in visita agli Scavi nei giorni di pioggia primaverili ed autunnali. E’ risaputo che a Pompei, in concomitanza dei forti temporali nella città antica, crollano una alla volta le mura delle domus, ricche di stucchi e di affreschi. Mentre la Pompei moderna (si fa per dire, perché non è ancora dotata di un sistema fognario funzionante) si allaga fino all’inverosimile. In particolare diventa un lago fangoso il percorso iniziale della rampa di Porta Marina Superiore che porta alla biglietteria sita all’ingresso principale del monumento archeologico. Le foto dei turisti con l’acqua alle ginocchia hanno fatto il giro del mondo, riproposte in vignette commentate in tutte le lingue per spiegare che erano immagini di Pompei e non di Venezia. Sull’argomento dell’allacciamento della fogna di Porta Marina, dopo che era stata costruita dalla Società Autostrade Meridionali nell’ambito dei lavori di realizzazione della terza corsia sull´auototrada Napoli - Salerno, sono state pubblicate centinaia di interviste agli assessori o ai consiglieri delegati di turno. Ognuno dei quali aveva una sua versione (fantasiosa) sul vero motivo che impediva l’allacciamento della fogna di Porta Marina al collettore principale. Ne conoscono bene i nomi i pompeiani, che sono chiamati a riconfermare la loro fiducia alle prossime elezioni amministrative. Ora, nei sei mesi di gestione commissariale (mancando la distrazione della politica) si è trovato il tempo di impegnare la Regione in un piccolo interveto che risolve un grande problema (quello dell’allagamento di un’area a forte transito turistico). Per farlo non era necessario un nuovo appalto dei lavori. Forse è questo il motivo per il quale non aveva mai destato grande interesse nelle amministrazioni pompeiane degli ultimi dieci anni. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2