A cura della Redazione
A ventiquattrore dal big bang del 27 per la presentazione delle liste elettorali nel comune di Pompei, il primo e secondo posto (lo stesso dell’ordine nella scheda elettorale) è stato conquistato rispettivamente dalla lista unica capeggiata dal professionista Pietro Amitrano e la lista del M5S che presenta candidato a sindaco Fabio Liguori. Idee e risorse fresche ed andamento veloce per l’amministrazione della città sono le caratteristiche delle due liste alla prima esperienza, che intendono assumere il massimo impegno (almeno così dichiarano) per rinnovare lo stile della politica locale. Al “mercato delle capre” preferiscono programmi ed iniziative concrete. Basta vedere, per esempio, i giri tra le contrade di Pompei ed i convegni su archeologia e terra dei fuochi del M5S o le iniziative della fondazione umanitaria che appoggia la lista di Amitrano. Hanno tenuto un comportamento di basso profilo ma corretto e di sostanza. Una campagna elettorale che si rivolge al cervello più che allo stomaco (e al portafoglio). Il tutto evitando contrapposizioni dirette ma dimostrandosi con l’esempio del comportamento. Per esempio, non partecipano alla “guerra dei manifesti elettorali” da cui deriva l’inquinamento ambientale, frutto di arroganza ed abusivismo fuori dalle regole della convivenza. E’ l’inizio del cambiamento che introduce lo stile, al momento minoritario, ma che alimenta la speranza, dopo la sceneggiata della politica “politichese”. Alla fine, probabilmente, decideranno anche questa volta le grandi coalizioni, ma si sentono già gli spifferi del vento del cambiamento. Il “gioco corto” che impone il nuovo sistema elettorale per le amministrative, a Pompei ha consigliato la misura della riduzione del numero delle liste a tutte e tre le “grandi” coalizioni. Bisogna aver scelto il cavallo vincente. Presentarsi allo scrutinio finale con un bottino di duecentocinquanta preferenze. E’ il minimo indispensabile. Alla fine corre voce che le 30 liste elettorali di partenza, delle cinque coalizioni in campo, si sarebbero ridotte al momento ad una ventina per gli aspiranti ad una poltrona nella stanza dei bottoni. La parola finale si potrà dire, però, solo, tra 24 ore. MARIO CARDONE Twitter:@mariocardone2