A cura della Redazione
Per la prossima Pasqua si profilano, purtroppo, nuovi disagi per i turisti a Pompei. Con conseguente danno per l’economia locale ed ulteriore (nel caso ce ne fosse ancora bisogno) perdita d’immagine per la città. Il soprintendente archeologico Massimo Osanna ha convocato, per lunedì 14 aprile, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali presenti a Pompei. Il motivo: predisporre la vigilanza in occasione dell’apertura al pubblico di altre tre case del sito (Romolo e Remo, Trittolemo e Marco Lucrezio Frontone) prevedendo la flessibilità di profili professionali. In parole povere, l’impiego in mansioni di custodia di personale adibito in altro settore. E’ previsto inoltre il controllo di mezzi di trasporto con materiali per l’edilizia dentro le mura della città antica. La risposta è stata la richiesta di assemblee sindacali convocate dal 17 al 21 aprile. Ciò comporterà il ritardo dell’apertura dei cancelli degli Scavi di Pompei ai turisti per due ore e mezza al giorno, per quattro giorni consecutivi, alla vigilia delle festività di Pasqua e Pasquetta. In un periodo in cui è previsto un boom di visitatori. La reazione la dice lunga sull’esasperazione dei custodi degli scavi archeologici e del livello delle relazioni sindacali locali. Una serie di richieste preventive dei sindacati, che saranno dibattute nell’assemblea, mirano a mettere dei paletti nella trattativa riguardo gli orari, la flessibilità, gli straordinari per i commessi ed i ritmi di lavoro. “Se non c’è personale sufficiente per sorvegliare il flusso turistico nelle normali condizioni di lavoro, come faremo a Pasqua con l’apertura di altre tre domus?”. E’ la domanda di Antonio Pepe, segretario della Cisl, che praticamente respinge al mittente la convocazione del soprintendente archeologico se non si creano prima le premesse (economiche e lavorative) favorevoli per i custodi. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2