A cura della Redazione
Anche Terzigno non sfugge ad una problematica preoccupante come la ludopatia. Sono coinvolti adulti, giovani ed adolescenti. Il territorio, fino agli anni Settanta, era radicato ad una economia prevalentemente agricola, trasformata poi negli anni Ottanta in quella commerciale. Una forte disponibilità finanziaria fino a qualche decennio fa ha incentivato una urbanizzazione sconsiderata ed abusiva, che oggi è motivo di preoccupazione e che senza alcun ritorno economico penalizza ulteriormente le famiglie che adesso si trovano a vivere drasticamente questa crisi economica e occupazionale. Sul territorio infatti sono dislocate ben sei strutture con collegamenti diretti per scommettere in tempo reale in rete. Anche nei bar e sali e tabacchi fanno bella mostra tagliandi delle lotterie nazionali, nonché macchine per convalidare le scommesse "statali". Recarsi in questi esercizi commerciali in qualunque ora è uno spettacolo avvilente e preoccupante infatti "il lavoro" per gli operatori non manca. Ci sono pensionati, imprenditori, artigiani, dipendenti, giovani inoccupati ed adolescenti che tentano la fortuna. Chiedendo agli interessati del perché di tale comportamento disilluso, essi lo motivano dovuto soprattutto all´incertezza del domani. In questo modo il gioco diventa l´unica spensieratezza, divertimento del momento, adrenalina malsana, desiderio di provare l´alea del rischio che è sempre perdente dando un senso al proprio tempo speso nell´illusione di vincere qualche soldo. Entrano così smarriti nella spirale perversa del provare ancora per perdere e ricorrere a mille espedienti anche illegali per racimolare soldi per puntare ancora, rovinando indecorosamente se stessi ed i propri cari. Offrire un sostegno psicologico con un appropriato percorso terapeutico sarebbe cosa saggia per tutelare la dignità di chi si è lasciato coinvolgere. Per gli adolescenti sarebbe opportuno attivarsi con interventi immediati, campagne di sensibilizzazione nelle scuole e negli oratori per combattere un fenomeno che dilaga e che mette a rischio il cammino dei giovani che stentano a ritrovare la bussola della propria vita. Giuseppina Fabbrocini