A cura della Redazione
Luigi Acanfora, medico psichiatra molto conosciuto a Pompei (per anni ha fatto parte del centro di salute mentale, attualmente trasferito a Torre Annunziata), è il candidato sindaco di “Primavera Pompeiana”, formazione politica con cinque liste civiche che, secondo la dichiarazione dello stesso professionista, da domani darà il via ad un tavolo per le nuove adesioni a cui dovrebbero concorrere liste elettorali di partito e di cittadini senza tessera, attratti dalla sua iniziativa politica di mettere la faccia e la reputazione nella prossima campagna elettorale amministrativa per il governo della città di Pompei. E’ opinione diffusa, nell’ambiente, che le adesioni al progetto politico targato Acanfora dovrebbero essere numerose ma non aperte a tutti. Si parla (senza fare i nomi) di veti nei confronti di alcuni noti personaggi della politica locale, in un clima generale di veti incrociati motivati da ruoli e predominanze nelle varie contrade di cui è composta la città mariana. Membro della società civile ma non certamente neofita della politica, Acanfora nasce con una formazione democristiana e frequenta abitualmente ambienti cattolici come la maggior parte dei pompeiani che hanno avuto qualche ruolo attivo intorno agli anni ’80. Da allora ha navigato sempre, ma senza incarichi ufficiali, in area di centrodestra. Il suo nome è stato fatto già nelle passate tornate elettorali amministrative, ma alla fine ha preferito non schierarsi in prima persona, appoggiando invece dall’esterno qualche candidato locale. E’ il caso di Giorgio Arpaia, eletto alle ultime amministrative nell´UdC (candidato sindaco Giuseppe Tortora) e successivamente passato in Forza Italia. In quattro anni, durante i quali Arpaia si è sempre opposto a D’Alessio ed alla sua giunta, è stato sempre considerato dall’opinione pubblica come persona “vicina” alle sue posizioni. Con la discesa in campo di Acanfora (sempre se non salta anche la sua candidatura dopo quella di Sandro Staiano) progredisce un quadro il politico pompeiano sinora nebbioso e mutante, in cui le uniche certezze sono Maria Padulosi e Nando Uliano. Il secondo, molto attivo, ha presentato recentemente (solo per gli intimi) il suo programma politico. Si avvia ad una convention ispirata al “Sindaco Pescatore di Pollica”, Angelo Vassallo, mentre sfida pubblicamente i suoi antagonisti (la rete è impazzita per i suoi continui comunicati) sul tema della legalità, chiedendo in modo esplicito di non mettere in lista i pregiudicati. Ora propone ai colleghi di campagna: “impegniamoci a non accettare il ruolo di consigliere comunale se usciamo sconfitti alle prossime elezioni”. Qualcuno ha già risposto: “proposta indecente”. Uliano (si vocifera nel suo ambiente politico) nasconde un asso nella manica: la presenza di Don Ciotti nel comizio di chiusura della sua campagna elettorale. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2