A cura della Redazione
Probabilmente non è stata scelta a caso la giornata dell’8 marzo, in cui si celebra la festa della donna, per indire la conferenza stampa dove l’avvocato Maria Padulosi argomenterà i motivi per cui gli elettori dovrebbero indicare il suo nome tra i cinque o sei candidati a sindaco di Pompei che scenderanno in campo per contendersi la prestigiosa poltrona di governo. La sua discesa in campo ufficiale, sostenuta da cinque liste di candidati (tre liste civiche di orientamento cattolico insieme a socialisti e centro democratico) conferma il segno moderato della coalizione, come ha spiegato anche il consigliere uscente Domenico Mancino che ha parlato di centrosinistra. Più o meno la stessa area politica occuperanno le altre coalizioni ma le facce saranno diverse. L’opinione pubblica, dopo Ferdinando Uliano (che si presenta con cinque liste civiche), ha acquisito un punto di riferimento preciso nel senso che, per il momento, solo in questi due casi è stato disegnato il profilo della coalizione con il candidato a sindaco ed i simboli delle liste collegate, anche se nel prosieguo arriverà qualche integrazione. Nel frattempo c’è molta curiosità nella gente per sapere come vanno le cose nei tre spezzoni di consiglio comunale (con nuovi alleati) che vanno avanti con il sistema delle porte girevoli: ogni giorno c’è il proclama di una nuova adesione eccellente mentre esce un vecchio alleato dalla porta di servizio. Ci risulta una lista di almeno dieci nominativi bruciati (quasi tutti medici o avvocati) nella corsa alla candidatura alla fascia tricolore. L’unica soddisfazione è stata per chi è arrivato primo. Qualcuno di loro è prevalso solo una decina di minuti. Sempre meglio dell’esclusione a vita, perché anche in questo settore a Pompei c’è qualche campione. Il fatto è che politici di maggior spicco (per intendersi quelli che fanno le liste civiche) devono dare un segnale chiaro al proprio elettorato: “Il futuro sindaco è persona mia”. E’ un segnale politico che fa lievitare i consensi ma ostacola l’individuazione del candidato. Ne sa qualche cosa l’ex presidente del consiglio comunale, che pare abbia sprecato più di una cartuccia in questo senso. In tale ottica si organizzano ogni sera tavoli di confronto dove si vagliano le ipotesi di candidature: "brocchi" e "purosangue". C’è chi ha ripescato leaders di prima repubblica, ex sindaci, giovani promesse e qualche solito noto. Non è mancata l’opportunità della coppia di nominativi (marito e moglie) sistematicamente l’uno di destra, l’altra di sinistra. La stessa identica posizione del talamo nuziale. . MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2