A cura della Redazione
“Maria Padulosi chi è costei?”. La domanda é frequente tra la gente, a Pompei, dopo che è diventata ufficiale la sua candidatura a sindaco da parte dell’ex sindaco D’Alessio e lo spezzone di maggioranza che è rimasto con lui. La candidatura di una “indipendente” può apparire in un primo momento vincente perché spendibile in ogni “salsa” in una città dove si stanno formando tante liste elettorali quanti sono i consiglieri uscenti, che non si fidano l’uno dell’altro. Competono sul concetto che hanno di reputazione personale piuttosto che sul merito e i programmi amministrativi . Il basso profilo è stata finora la connotazione costante delle campagne elettorali a Pompei il dato sembra ripetersi anche quest’anno. Riguardo al nome della Padulosi, circola la voce che sia stato fatto nell’ambiente della sanità pompeiana (sia pubblica, dove suo marito è funzionario che privata dove il D’Alessio vanta un rapporto privilegiato). Il quadro di riferimento politico è quello del Nuovo Centro Destra che a livello locale vede l’alleanza del duo La Mura - Coccoli che ha archiviato un passato di duri conflitti politici per pregustare un futuro di stretta collaborazione nella stessa lista elettorale, dove rappresentano i due più autorevoli esponenti (a livello regionale) della nascente formazione politica della destra moderata (Alfano e Sommese). Il secondo nominativo incarna (politicamente) il peccato originale di Claudio D’Alessio ed i suoi più diretti collaboratori nell’esecutivo cittadino per aver convinto molti pompeiani a dispensargli i loro voti ricevendo in cambio altrettante delusioni. L’argomento è fondamentale politicamente perché rappresenta una remora nei confronti della Padulosi e il motivo principale per cui il primato di D’Alessio è stato contestato da alcuni dei suoi senza molti complimenti. Lui sta sudando le fatidiche sette camicie per tenerli uniti ma alcuni di loro, come l’ex vicesindaco Alfano e l’ex presidente del consiglio Serrapica sembrano aver disertata più di una sua convocazione. Sul conto della professionista che D’Alessio e compagni hanno candidato per la fascia tricolore il dato più pubblicizzato è che è una donna che si affaccia per la prima volta alla vita politica che parte con il vantaggio di essere il primo esponente del gentil sesso di Pompei a correre per la carica di sindaco. Dovrà girare molto nel corso a campagna elettorale: per farsi conoscere perché a Pompei vale molto il rapporto personale. Parte svantaggiata per l’assenza di una vita sociale precedente alla sua discesa in politica. Un limite che, se impara il mestiere, potrebbe trasformarsi in vantaggio. E’ di origine lucana. Appartiene alla fascia ristretta della popolazione pompeiana che fu invitata, nel dopo guerra. più o meno direttamente dalla Chiesa locale a costituire la classe dei colletti bianchi della nascente municipalità. Parliamo dello stesso ceto ha avuto, in seguito, più di un esponente ai vertici dell’amministrazione. Un buon auspicio per lei e quanti condividono il suo progetto politico che al momento resta un mistero. MARIO CARDONE Twitter: @mariocardone2