A cura della Redazione
Lingresso a Palazzo De Fusco dei dissenzienti che con la loro firma hanno sancito la fine anticipata dell´amministrazione D´Alessio, ha fatto molto clamore mettendo in stato di confusione segreteria del sindaco e lapparato amministrativo, impreparato ad uneventualità del genere. Non si è trattato della presa della Bastiglia ma, a quel che si dice, leuforia dei ribelli è stata grande. La principale causa di smarrimento nel Palazzo, in ogni caso, è stata dovuta alla mancanza di unautorità costituita ufficiale nelle more dellinsediamento di un funzionario nominato dal Prefetto, anche se è risaputo che il sindaco resta nelle sue funzioni fino a quando gli viene notificata dallo stesso Prefetto la sospensione dei poteri. Tutti, a partire dai dirigenti, sono a Pompei nellattesa del riscontro della Prefettura al documento di sfiducia firmato davanti al notaio da 14 consiglieri comunali il 5 gennaio scorso: 9 di essi facevano già parte dellopposizione, a loro si sono aggiunti 5 consiglieri che con un comunicato hanno criticato lautoritarismo del sindaco e la sua ambiguità riguardo alla candidatura (in un primo momento condivisa) di Tortora che, al contrario, loro avrebbero volentieri sostenuto. Al più presto il prefetto Antonio Musolino nominerà probabilmente alcuni commissari per il governo della città per questi prossimi mesi. Gestione che assicurerà alla città lordinario e lorganizzazione delle elezioni amministrative di maggio, anche se restano alcuni nodi che forse hanno contribuito alla crisi. E che probabilmente non potranno attendere di essere sciolti dalla futura maggioranza amministrativa. Ci riferiamo in primis allo stato di confusione che regna al cimitero di Pompei, dove la gestione dei servizi in appalto è contestata praticamente dalla totalità dei cittadini. Cè poi il problema del commercio che risente dellirregolarità giuridica di un soggetto fondamentale agli equilibri economici della città, nel senso che ha alterato i flussi, ma nello stesso tempo non si capisce se tale situazione è destinata o meno a perdurare. Alla fine ci sono due gare dappalto su servizi fondamentali che devono partire per tempo, pena fermare i servizi di parcheggio e di raccolta dei rifiuti. E una ricca agenda per cui ci si attende (data anche limportanza che riveste una città dimmagine internazionale come Pompei) che il Prefetto di Napoli nomini un funzionario governativo di alto profilo per la reggenza provvisoria della città, in attesa che il corpo elettorale di Pompei configuri con attraverso le urne un nuovo assetto amministrativo. Nel frattempo la città di Pompei si chiede: Tortora resta ancora il candidato della parte della maggioranza che ha dato luogo allo strappo in difesa della parola data?. La risposta è stata negativa, ma tutti a questo punto si aspettano che si dichiari il protagonista del giallo, che nel caso specifico non è lassassino ma la vittima.
MARIO CARDONE
Twitter: @mariocardone2