A cura della Redazione
Lo scoprimento di una lapide in occasione della divertente e dotta conferenza di sabato 21 dicembre, tenuta da Stefano De Caro, archeologo e direttore generale dell´International centre for the study of preservation and restoration of cultural property, ha segnato un evento fondamentale della vita dell’associazione «Amici di Pompei» dal momento che la lapide che commemora il contributo umano e scientifico del famoso archeologo, di cui è stato celebrato nel corso del 2013 il cinquantesimo anniversario dalla morte, è stata posta all’ingresso dell’Auditorium degli Scavi di Pompei. Sala di convegni archeologici aperta tradizionalmente non solo ad esperti della materia ma a tutta la società civile interessata al valore della memoria. La conseguenza di questo ragionamento è stata di fare di questa struttura la sede dell’Associazione Internazionale amici di Pompei, che nel corso della riunione del 21 ha acclamato la nomina dell’archeologo Fausto Zevi alla poltrona di presidente, che è stata per lungo tempo appannaggio di Giuseppina Cerulli Irelli. Amedeo Maiuri, al di là di chiaroscuri di alcuni episodi per cui è stato inquisito nella gestione delle risorse pubbliche, lascia come archeologo un’eredità d’indubbio merito scientifico, costruita in quarant´anni di scavi a cui sono seguiti guide turistiche e scritti autorevoli. Ha contribuito a portare alla luce monumenti archeologici di rilievo a Pompei, Ercolano e Capri. E’ capitata, con l’avvicendamento nella carica di presidente dell’associazione archeologica di Pompei, una strana coincidenza che vale la pena sottolineare. Fausto Zevi, primo Soprintendente di Pompei negli anni Ottanta, allorché venne istituita la Soprintendenza archeologica autonoma vesuviana, torna Pompei con un nuovo diverso incarico, ma non meno autorevole sul piano del prestigio scientifico e sociale. Vale a dire torna da presidente dell’Associazione Amici di Pompei che ha molti meriti nell’approfondimento e nella divulgazione della ricerca pompeianistica. MARIO CARDONE