A cura della Redazione
E’ lo stesso primo cittadino di Pompei, Claudio D’Alessio, ad intervenire nella delicata polemica all’ordine del giorno: la messa in sicurezza dei loculi del Cimitero. E´ l’ultima contestazione dei pompeiani contro la ditta Mirca che, secondo la voce popolare, coglie ogni occasione per speculare sul culto dei morti. “La messa in sicurezza di quei loculi danneggiati sta creando alla cittadinanza grande difficoltà interpretative, per non dire che la situazione venutasi a determinare sta assumendo toni grotteschi”. Ammette tranquillamente il sindaco che pare sceso dalle nuvole. D’Alessio ha bacchettato a dovere il dirigente dell’ufficio tecnico, intimandogli di fornire al più presto una spiegazione sull’accaduto con una lettera interna che è diventata un manifesto. A preoccupare D’Alessio sarà stato sicuramente il movimento di protesta che si è creato contro la ditta che ha ricevuto l’appalto dei servizi cimiteriali (e di riflesso contro l’amministrazione comunale che ha bandito una gara che la maggioranza dei cittadini non ritiene utile e decorosa). Un movimento che sta crescendo di peso ogni giorno che passa. La replica di Alfredo Nunziata è pervenuta nella stessa giornata sulla scrivania del primo cittadino. “ Per quanto concerne le attività necrofile affidate in concessione alla società Mirca sas – si legge nella sua nota - sono essenzialmente quelle attività che comportano movimento dei feretri e/o resti mortali – spiega il dirigente del sesto settore –. La società è titolare della concessione dei servizi cimiteriali, nell´espletamento dei quali evidenziava la presenza di diverse situazioni di pericolo legate alla vetustà dei marmi che chiudono i loculi dati in concessione”. Ne consegue che la Mirca avrebbe deciso di avvisare i concessionari di nicchia di ripararle urgentemente con lo scopo di tutelare l’incolumità della gente. Mancando i contratti di concessione è stato previsto di dare avviso privato di ristrutturazione e messa in sicurezza mettendo un avviso (pubblico) sulle singole tombe. In conclusione la forma d’avviso (che è pur sempre contro la privacy) sarebbe prevista dalla regolamentazione mortuaria, mentre i concessionari di loculi, responsabili per la loro manutenzione, sono chiamati a provvedervi a proprie spese. “Nulla è dovuto, per tale tipo di attività, al concessionario dei servizi cimiteriali”. E’ chiarito nella nota del dirigente tecnico. La questione richiede due considerazioni. La prima è che si è evidentemente corso ai ripari successivamente ai clamorosi incidenti intervenuti nel cimitero di Pompei che fotografano il suo degrado complessivo. La seconda è che è stata utile anche in questo caso la mobilitazione popolare per chiarire (fuori ogni equivoco) che la cura di monumenti funebri non rientra nel business della ditta che presta i servizi per il cimitero a cui, in ogni caso, la gente vorrebbe decretare il ben servito, a furor di popolo. MARIO CARDONE