A cura della Redazione
E montata una vera e propria rivolta civile a Pompei contro la gestione privata dei servizi cimiteriali. Ogni giorno ne succede una nuova: prima le tariffe private dibattute in consiglio comunale, oggettivamente più alte di quelle precedentemente applicate dal Comune; successivamente la contestazione delle crocette per la festa dei defunti; in ultimo la richiesta di ristrutturazione dei loculi privati con forme davviso che violano la privacy e la decenza pubblica. Il risultato finale è che lufficio tecnico è stato invaso da ricorsi protocollati e lettere di contestazione di privati cittadini che si dichiarano mal trattati. Istanze girate per consulenza allufficio legale, da cui sarebbe stato vagliato positivamente il loro fondamento. Da allora il verdetto sulla decisione finale non è più arrivato, probabilmente infossato nel cimitero delle legittime aspettative inevase del Comune di Pompei. In altre parole la pubblica richiesta di far ritornare nel pubblico il camposanto di Pompei, è stata seppellita insieme ai defunti che non trovano pace, dal momento che le loro salme sono attualmente oggetto di inaccettabile speculazione, mercificazione del luogo sacro mediante laffidamento ventennale del servizio cimiteriale. Espressione citata testualmente da un volantino che sta circolando a Pompei, che invita a partecipare allassemblea pubblica costitutiva di un Comitato che intende ripristinare lo status di bene comune del cimitero di Pompei. Hanno trasformato un luogo di dolore in un deplorevole business. E quanto conclude linvito alla cittadinanza di battersi in una crociata del lutto, che restituisca al residente almeno la dignità della memoria dal momento che la politica ha praticamente inquinato tutto. Recenti eventi luttuosi hanno ridato una spinta alla coscienza civile dal centro e dalla periferia, ed ora arrivano impulsi di riscossa che, nel caso del cimitero, sincentrano in un Comitato per la difesa della dignità della memoria e della trasparenza. Successivamente sarà interessante verificare il numero delle adesioni che riuscirà a raccogliere.
MARIO CARDONE
Twitter:@mariocardone2