A cura della Redazione
Una torta con la scritta "Pompei è stata spartita" in piazza tra la gente intervenuta, ieri 5 dicembre, alla manifestazione di protesta dove è stato issato un grande striscione in cui si parlava di verde, libertà e periferie. Elementi che, evidentemente, secondo i manifestanti sono mancati nel corso di otto anni di amministrazione. Qualcuno tra i presenti si è giustamente chiesto “come mai si sono svegliati solo adesso mentre fino ad oggi hanno tollerato ogni nuova iniziativa politica ed amministrativa?”. Sembrerebbe che la recente tragedia che ha comportato praticamente la distruzione di una famiglia nella periferia sud di Pompei, con l’annegamento di madre e figlia all’interno di un’automobile precipitata nel fiume Sarno, al di là della dinamica dell’incidente di natura automobilistica, ha acceso i riflettori su un territorio degradato figlio di un dio minore, che ha il fiume Sarno come emblema geografico e di emarginazione totale. A questo punto la gente ha aperto gli occhi. Molti si sono chiesti che cosa fa la politica per risolvere i problemi, al di là dello scaricabarile che regge più come alibi perché sono sempre le stesse facce che occupano poltrone di potere in tutti gli Enti, di ogni livello e grado. Una folla di manifestanti che si è riunita davanti alla Casa Comunale ha ritardato l’inizio del Consiglio che già era stato rimandato nella settimana precedente. E’ stata inscenata una serie di iniziative di contrasto al gruppo dirigente dell’amministrazione capeggiata da Claudio D’Alessio. Quando è partita l’assise è stato, poco dopo, registrato un evento increscioso e preoccupante. Nella stanza del Consiglio era stata installata una telecamera senza che i consiglieri d’opposizione fossero stati preventivamente informati. Gli stessi se ne sono accorti e denunciato l’iniziativa. Il presidente del Consiglio, Ciro Serrapica, ha dichiarato di aver autorizzato l’occhio magico per la ripresa della seduta. Ammissione che non diminuisce la portata delle sue responsabilità legate, a quanto si dice, al rispetto della privacy, perché oltre che ai lavori di Consiglio l’occhio magico ha ripreso anche il pubblico. Alla fine la riunione è andata avanti mentre la gente giù al Palazzo ha continuato a contestare tra suoni, rumori e slogan urlati col megafono. Si sono coagulate diverse (a volte contrastanti) componenti della società civile di Pompei: periferie, commercianti, associazioni di volontariato. Evidentemente la loro opposizione nasce da logiche diverse. I fatti degli ultimi mesi (La Cartiera, incidenti mortali, condanne processi penali) hanno creato un minimo comune denominatore che le unisce tutte. Tanto si trovano ad arginare le forze di polizia che fino a quando la manifestazione rientra nei limiti della legalità non possono intervenire. Per quanto riguarda i lavori di Consiglio, le delibere di bilancio e fiscale sono passate a maggioranza. C’è da segnalare un documento dell’opposizione che ha chiesto uno stralcio al bilancio per trovare i soldi per riparare le barriere del fiume Sarno. “Risparmiamo i soldi delle luci di Natale per assicurare la barriere fluviali sulla via Riparia”. Ha dichiarato il consigliere d’opposizione Giuseppe Del Regno, tra gli applausi fragorosi del pubblico. . MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2