A cura della Redazione
La maggioranza politica di Pompei ha concordato il nome del candidato a sindaco per le amministrative della primavera 2014. E’ Giuseppe Tortora (foto), esponente di una delle più antiche famiglie della città. Suo nonno è stato il “carrettiere” che ha portato a Pompei il quadro della Madonna del Rosario che viene venerata nel Santuario a lei dedicata. Si tratta di un medico professionista prestato alla politica, ben visto nella città sul piano della professionalità e del perbenismo. Sul suo nome, a quanto si dice, è stata raggiunta l’unità indiscussa di tutte le anime dell’Unione di Centro, che sono solite cimentarsi nelle competizioni elettorali con liste civiche, dimostrando, invece, una certa allergia ai colori politici. Anche se è vero che prevale, a stragrande maggioranza, la tradizione democristiana nel tessuto connettivo della città, in parte ereditata dall’azione sociale del fondatore Barolo Longo, in altra parte dalla consuetudine di vedere nello scudo crociato il riferimento di maggior sicurezza. In questo solco si muove anche Tortora, avversario del sindaco D’Alessio per la poltrona di primo cittadino alle ultime elezioni comunali. Poi è finita che D’Alessio è entrato nel partito di Tortora (UdC) mentre Tortora ha fatto il suo ingresso, con numerose e prestigiose deleghe, nella giunta presieduta dall’avvocato D’Alessio. Ora i due avversari hanno sotterrato da tempo l’ascia di guerra e fumano con gli altri esponenti della maggioranza il calumet della pace, nella speranza (che stando ai numeri dovrebbe essere una certezza) di far navigare per altri 10 anni la navicella che sostituisce il timoniere per il prossimo viaggio. Anche se, a quanto pare (salvo qualche defezione dell’ultimo momento) propone alla città la conferma dei naviganti nel segno della continuità che, nel profilo di Giuseppe Tortora, intende assumere anche una connotazione di garanzia politica e di legalità. Sul versante degli altri schieramenti si è raggiunta lo stesso una certa chiarezza. Si sta costituendo una coalizione articolata intorno ai nomi di Carmine Lo Sapio e di tre su quattro consiglieri comunali di “Unità e Impegno”, oltre all’ex vicesindaco Gallo ed al giovane rampante Vincenzo Garofalo. Su un altro fronte, continua l’esperimento dell’ex vicesindaco Ferdinando Uliano, che intende presentarsi a capo di una coalizione che veda presente le varie realtà del territorio raccolte nell’associazionismo, con la partecipazione di personaggi conosciuti come l’ex vicesindaco Santa Cascone. Dal canto suo il Pdl sta cercando, scontato il probabile ritiro di Michele Genovese, di trovare un nome prestigioso per la poltrona di sindaco. Meriterebbe l’indicazione per la mole di lavoro svolto l’avvocato Nino Coccoli, ma in molti, nel partito berlusconiano, puntano su un esponente della società civile. Il nome che più ricorre, su questo versante, è quello del dottore Acanfora, già dato per probabile candidato in precedenti competizioni elettorali. Restano altre possibili formazioni. Una guidata dall’ingegnere Robetti, l’altra dovrebbe vedere in campo il MoVimento 5 Stelle. MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2