A cura della Redazione
L’assenza imprevista (per motivi di salute) del maestro Roberto De Simone ha imposto all’ultimo momento un cambiamento della scaletta alla manifestazione di sabato 26 ottobre, che doveva rappresentare l’evento celebrativo dello Stabia Teatro Festival con la presenza straordinaria del regista. Lo spettacolo, in cartellone alla Reggia Quisisana di Castellammare di Stabia, organizzato nei minimi particolari dal direttore artistico della kermesse, Luca Nasuto, prevedeva l’omaggio degli artisti del Festival alla massima espressione vivente del teatro campano che, nell’occasione, doveva ricevere dal sindaco stabiese, Nicola Cuomo, un premio alla carriera. L’imprevisto non ha sminuito la portata dello spettacolo di musica e prosa che ha avuto inizio con due canzoni di Anna Spagnolo, che la sera prima, sullo stesso palco, ha interpretato “Stella di mare” con brani di autori celebri che recentemente hanno scritto di Napoli o in napoletano. Non solo i “locali”, quindi, come Pino Daniele, Enzo Gragnaniello, James Senese ed Enzo Avitabile, ma anche autori di “altra” estrazione che hanno voluto cimentarsi con il linguaggio partenopeo come Fabio Concato, Gianmaria Testa e Paolo Conte. La Spagnuolo ha un timbro di voce ed una presenza vibrante sulla scena che la pongono tra le più autentiche interpreti di Viviani e De Simone. Altra interprete eccezionale del grande autore, cantante, attore e regista del teatro napoletano, figlio esemplare di Castellammare, è Fiorenza Calogero, che ha richiamato un pubblico entusiasta in occasione dell’anteprima nazionale di “Fiorenza canta Viviani”. Spettacolo ricco di aneddoti, filmati e versi. Insieme a lei, l’esibizione danzante di una scatenata Erminia Parisi ha entusiasmato il pubblico che alla fine ha preteso più di un bis. Tornando allo spettacolo del 26 ottobre, la serata è stata allietata da una strepitosa performance di Lalla Esposito, che ha accompagnato il pubblico in un tour fra la poetica e la musica targata Domenico Modugno, artista a tutto tondo che ha fatto fare un balzo in avanti in tutti i sensi alla canzone popolare italiana. Personaggio solare, e nello stesso tempo sanguigno ed esuberante, si esibì con successo anche in teatro, fino alla malattia che lo rese invalido. Lalla Esposito ha alternato brani e canzoni del suo repertorio con la lettura di pagine del suo diario, spaziando dalla giovinezza a Polignano a Mare fino a “Volare”, sulla scena artistica nazionale ed internazionale. La sua parabola ebbe un’ascesa travolgente ed una nota triste tra le varie disavventure della fase discendente connotata da seri problemi di salute. Divertente ed indovinata l’irruzione in scena, nel corso del recital della Lalla Esposito, di pulcinella e degli altri personaggi amati dai bambini del famoso teatrino itinerante di Gaspare Nasuto. Le Guarattelle napoletane sono un’antica ed originale versione di burattini a guanto che risalgono al XVI secolo. La particolarità del loro spettacolo è data dalla voce di Pulcinella che si ottiene con la “pivetta”, uno strumento che Gaspare tiene in fondo al palato durante le sue rappresentazioni. La sua bravura è tutta nella tecnica di movimento dei burattini e nell’invenzione recitativa. Non è poca cosa perché non è facile affascinare i bambini. Gaspare Nasuto (fratello maggiore del regista e patron della manifestazione, Luca) è burattinaio, scultore, regista e formatore teatrale che da oltre vent’anni gira il mondo con i suoi spettacoli ed organizzando seminari incentrati sulla tradizione dei burattini napoletani, partendo da Castellammare di Stabia per ricevere premi e riconoscimenti nei festival di teatro di tutto il mondo. Per concludere, un ennesimo apprezzamento alla Reggia borbonica di Quisisana ed al paesaggio meraviglioso che la incornicia. Il sindaco Cuomo, nel suo intervento sul palco del Festival, ha annunciato l’intenzione della sua amministrazione di rendere la Reggia sede di un museo dei burattini di portata internazionale. La speranza di tutti è che dopo tanti altri progetti non andati in porto nel corso delle due amministrazioni precedenti, la comunità locale possa trarre un vantaggio culturale dal rinnovato possesso di un sito unico nel suo genere. MARIO CARDONE