A cura della Redazione
«Positiva l’apertura del ministro Massimo Bray sulle assunzioni al Ministero dei Beni Culturali. Ora bisogna iniziare il percorso di riorganizzazione del Mibac, partire dalla deroga al taglio dei posti di lavoro previsto dalla spending review». Questo il commento di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Pa, Confsal-Unsa e Ugl-Intesa dopo l’incontro di oggi al Collegio Romano. L’incontro fa seguito alla grande mobilitazione degli operatori del Mibac in luoghi-immagine della cultura italiana come Pompei. «Il ministro Bray - prosegue la nota dei sindacati - ha riconosciuto la grave carenza degli organici (custodi, tecnici e personale amministrativo). E’ urgente anche investire nella formazione e nella qualificazione dei lavoratori. Apprezzabile, da parte sindacale, l’impegno assunto dal ministro a portare al Mef (Ministero Economia e Finanze, ndr) la proposta di riaprire le graduatorie degli idonei e procedere a colmare progressivamente le attuali carenze di personale. E’ necessario un atto di coraggio politico, che sia conseguente e corrispondente alle gravi preoccupazioni che il ministro stesso ci ha esposto circa il futuro dl Mibac». Nei giorni scorsi, Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Pa, Confsal-Unsa e Ugl-Intesa avevano accolto positivamente l’assunzione di responsabilità sul pagamento degli arretrati del salario accessorio delle indennità di turno, «ma è soprattutto urgente ed indispensabile iniziare un percorso serio di riorganizzazione del ministero che coinvolga realtà di primo piano come gli scavi archeologici di Pompei - continuano le organizzazioni dei lavoratori -. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto la disponibilità di Bray ad avviare un tavolo tecnico sulle tante questioni sul tappeto a partire dal riordino dei livelli territoriali del Mibac, direzioni e sovrintendenze (è il caso di ripristinare l’autonomia della soprintendenza archeologica vesuviana) ma anche sul piano dei rapporti tra istituzioni pubbliche e soggetti privati. Sono troppi i soldi spesi in consulenze e appalti mentre è carente l’integrazione tra i soggetti che concorrono alla tutela, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale come quello del sito archeologico pompeiano. E’ su questo che aspettiamo risposte concrete. Per rilanciare il settore - conclude il comunicato sindacale -, anche in chiave di sviluppo turistico, occorre investire soprattutto nei servizi e nelle professionalità». MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2