A cura della Redazione
Si rinnova la tradizione di mantenere gli Scavi archeologici di Pompei aperti al pubblico in occasione del 1° maggio (festa del Lavoro) e nella serata del 18 maggio (fino alle ore 24), quando si svolgerà la Notte dei Musei. Si lamentano le rappresentanze sindacali aziendali Cisl e Uil perché anche, in questi casi, il personale non sarà in grado di assicurare l’apertura di tutte le domus. Per quanto riguarda l’apertura prolungata, fino alle ore 24 nella serata del 18 maggio per la Notte dei Musei, i sindacati hanno dichiarato in un documento di aver dovuto conferire una grossa spinta alla trattativa sindacale affinché l’amministrazione della Soprintendenza di Napoli e Pompei annettesse tra i siti aperti al pubblico anche gli Scavi di Pompei, limitando, però, il progetto di visita serale ad una passeggiata nel Viale delle Ginestre. Nel documento si fa presente che il 1° maggio, mentre agli Scavi archeologici di Pompei saranno in servizio 112 unità (56 per turno) per un’area superiore a 66 ettari e 20mila turisti previsti in arrivo, al Museo Nazionale sono previsti 106 custodi (53 per turno) a fronte di 500 turisti. La stessa cosa, con numeri diversi, vale per la Notte dei Musei del 18 maggio. «E’ palese che il numero del personale di vigilanza stabilito non è sufficiente a garantire la sicurezza del sito archeologico né tantomeno ad assicurare l’apertura di tutti gli edifici antichi agibili, benché a Pompei si palesa la possibilità di impiegare volontari per il servizio di vigilanza - si legge nel documento di Cisl e Uil -. I progetti Sanp riflettono la mancanza di volontà di distribuire il personale in funzione delle esigenze reali». I sindacati però alla fine hanno concluso l’accordo per le aperture straordinario perché, come hanno dichiarato, «sarebbe stato solo un danno per il turismo locale e per i lavoratori che avrebbero perso 200 euro pro-capite di straordinario». MARIO CARDONE twitter: @mariocardone2