A cura della Redazione
Domenica 31 marzo alle ore 19.00, presso il circolo culturale Ferro3 di Scafati, andrà in scena Leuconoe/Azione 1, performance a cura di Collettivopyx, per la regia di Giulio Nocera. La performance rappresenta un punto di passaggio nella costruzione dello spettacolo Leuconoe che debutterà il 27 aprile peso l´Ethnos Club di Torre del Greco. Il progetto parte da una riflessione sul tema del nichilismo giovanile. Ci sono dei giovani umani che sperimentano in sé l´allentarsi di ogni senso, tutti lo sentono, ma perché? E´ una domanda aperta sulla quale abbiamo deciso di indagare. In scena sei attrici non professioniste, sei giovani donne che conoscono bene la forma dell´essere inerte. Noi non sappiamo muoverci in questo mondo, e non troviamo spazio in questo tempo e siamo forse l´ultima generazione che saprà riconoscere il proprio dramma perché a quelli che nasceranno sembrerà normale sentire così poco, amare così piano, usare così poche parole aspettando che la meraviglia d´un tramonto si profili come un riflesso casuale nello schermo di un iPad. È lo specchio forse, nella sua dimensione simbolica, il miglior interprete della nostra condizione: mimiamo una connettività assoluta ma è in realtà il vuoto atroce di un mondo piccolo piccolo ad attraversarci, e droghe, suicidi, sassi dal cavalcavia bastano sempre meno a ricordarci che siamo vitali; si riduce invece il movimento, si affievolisce la memoria, e sempre più lontani siamo dal nostro desiderio di cui conosciamo sempre meno. Fatale allora è dare risposta a un "come stai" che prepotente sempre giunge, come puro residuo formale di una comunità solidale in sparizione. Noi non lo sappiamo come stiamo e non sappiamo cosa vogliamo ed è l´incertezza stessa la cifra della nostra vertigine. Amore però di certo ne vorremmo. Della nostra immobilità abbiamo deciso di fare qualcosa e allora ci siamo ritirati in una casa vuota a Napoli per quattro giorni, cercando - oltre cifre e studi di settori - di andare al cuore della questione. Guardandoci negli occhi abbiamo documentato con una telecamera le nostre interazioni, i nostri movimenti, i nostri ricordi, costruendo insieme una pratica laboratoriale quotidiana. Tutto, dal mangiare insieme fino al momento collettivo del sonno ha assunto il potere forse di precipitarci nella nostra condizione evocandola come uno spettro che timidamente si è presentato a noi. Di certo è emerso solo il nostro urgente desiderio di vivere. Usciti dalla casa abbiamo cominciato a montare un film (attualmente ancora in lavorazione) che fosse in grado di restituire la consistenza della nostra ricerca. Poi abbiamo continuato il percorso sviluppando i temi della residenza forzata in uno spazio teatrale e cercando di codificare uno spettacolo danzante che dipingesse ancor meglio la nostra storia. La sera del 31 marzo proporremo una anteprima assoluta dello spettacolo e del film portando davanti agli occhi del pubblico alcuni dei momenti della pratica laboratoriale avvenuta all´interno della casa, presentandoli pressapoco nella loro forma originale e conservando l´elemento improvvisativo con una nuova incognita che è quella di un interlocutore vivo e presente. Non aspettatevi del teatro o della performance e restate a casa se avete intenzione di capire inizio e fine di una storia. Noi saremo semplicemente lì con voi a mostrarvi l´essere inerte e la nostra lotta in un dono estremo che è un´estrema richiesta d´aiuto che è un estremo segnale d´emergenza. COMUNICATO