A cura della Redazione
L’opposizione ha contestato nel consiglio comunale di ieri mattina la cittadinanza onoraria a Mario Monti. Tre di loro, Acanfora (Pdl), De Gennaro (Alternativa pompeiana) e del Regno (Unità e Impegno) hanno abbandonato la sala di consiglio lasciando in solitudine quasi totale la maggioranza a votare le altre delibere, tra le quali spicca quella che riduce il ticket della la Ztl da 100 euro a 80 euro per ogni autobus che entra nel centro storico di Pompei (le tariffe sono anche differenziate per alta e bassa stagione). Nella sostanza il motivo della contestazione della cittadinanza onoraria a Monti è che si è dimostrato attaccato alla poltrona candidandosi alle prossime elezioni politiche. Ne deriva che Monti, dal momento che è un candidato in lizza a tutti gli effetti, non è parso ai consiglieri comunali delle varie opposizioni il cittadino onorario ideale per Pompei in questa delicata congiuntura politica anche se, negli otto anni di amministrazione targata D’Alessio, riconoscimenti del genere stati elargiti a piene mani. D’Alessio, concludendo gli interventi, ha spiegato che il riconoscimento che la giunta da lui diretta ha inteso conferire a Mario Monti, personaggio a cui viene riconosciuto dalla quasi totalità dei consiglieri comunali presenti il merito di aver salvato l’Italia da una catastrofe finanziaria, è stato deliberato prima che fosse stata resa ufficiale la sua intenzione di salire in politica. Alla fine per la minoranza l’occasione della contestazione del provvedimento di cittadinanza onoraria da conferire al capo del governo in carica è stata presa al volo per attaccare “la politica dell’apparire”, che secondo la minoranza caratterizza l’amministrazione in carica. Vale a dire: gemellaggi, viaggi all’estero, targhe, monumenti, tagli di nastri e di torte e ultimamente luminarie artistiche per un costo di 100 mila euro che, a detta di de Gennaro, avrebbe potuto spendere per famiglie bisognose di Pompei. Sull’argomento la risposta del primo cittadino è che tutte le sue iniziative hanno un solo scopo: potenziare l’immagine e l’economia di Pompei. MARIO CARDONE