A cura della Redazione
Oramai Pompei è abituata ad un lungo elenco di danni dopo il maltempo. Al lungo bollettino di “incidenti” che riguardano la città "moderna" (fogne straripanti, cartelloni pubblicitari che volano per le strade della città, alberi divelti, tegole che minacciano l’incolumità delle persone e così via) si aggiunge ogni volta, inevitabilmente, la notizia di qualche crollo che riguarda la Pompei archeologica. Così è stato anche questa volta. Un comunicato dell’ufficio stampa della Soprintendenza Archeologica ha informato sul cedimento di un muro di circa 2 metri cubi. Si tratta di un’opera mista pertinente ad una domus lungo il vicolo di Modesto nella regio VI, in una zona che è stata scavata agli inizi dell’800 e da allora praticamente abbandonata, per questo motivo inibita al pubblico. I tecnici della Soprintendenza hanno effettuato un sopralluogo sul posto unitamente ai rappresentanti della locale stazione dei Carabinieri. La messa in sicurezza dell’intera regio VI è una delle priorità del "Grande Progetto Pompei" il cui bando è di prossima pubblicazione. Intanto, come si vede, quello che è rimasto di quel quartiere, continua a crollare, mentre nonostante le polemiche che accompagnano ogni brutta notizia, non è stato disposta, finora, alcuna misura ad ampio raggio di manutenzione ordinaria. “E’ un altro tassello della mappa dei disastri che devastano il patrimonio archeologico dell’area pompeiana - ha commentato Antonio Irlando dell’Osservatorio sul patrimonio culturale, a proposito di quest’ultimo crollo -. E’ avvenuto in una zona abbandonata a se stessa, dove il degrado è nella quasi totalità dell’Insula II della regione VI che si sviluppa oltre la casa di Sallustio e nelle insule adiacenti”. Irlando si è detto convinto che l’intervento di messa in sicurezza dell’area interessata, previsto nel “Grande Progetto Pompei”, risulterà tardivo perché l’assenza cronica di manutenzione ordinaria in quest’area, la rende proprio in queste ore (di avverse condizioni meteo) particolarmente vulnerabile. “Il pericolo incombente - ammonisce Irlando riferendosi all’intero parco archeologico - è che la pioggia violenta e copiosa di queste ore aggravi lo stato di conservazione delle superfici pavimentali a mosaico prive di coperture di protezione”. MARIO CARDONE