A cura della Redazione
Ieri mattina, il gruppo consiliare d’opposizione “Unità e Impegno” del Partito Democratico ha presentato alla città (presenti tecnici edili ed il presidente Ascom, Acanfora) un progetto di modifica del regolamento edilizio che, secondo la legge, diventerà corpo di una delibera che sarà messa al voto in un prossimo Consiglio comunale. «Puntiamo a ridare respiro all’edilizia ed al mondo degli affari, del commercio e delle professioni che essa alimenta». Ha sostenuto, nel corso della conferenza di presentazione del progetto di delibera, Alberto Robetti che, in quanto tecnico edile, è stato il maggior artefice dell’iniziativa condivisa dai consiglieri comunali d’opposizione di diversa estrazione (Pdl e Alternativa pompeiana). La proposta di delibera di Robetti e compagni punta a rendere usufruibili a 360° aree di servizio, sottotetti, piani interrati, seminterrati e soppalchi che il regolamento edilizio di Pompei delega ad un uso di serie B mentre, senza contravvenire allo spirito della legge, un regolamento edile più liberale del vigente potrebbe conferire almeno tre vantaggi all’economia pompeiana. Il primo è quello di mettere in moto un meccanismo di miglioramento degli immobili commerciali e privati. Il secondo vantaggio consiste nel creare lavoro per tutto il comparto edile che, a parte la crisi, è completamente fermo nel un territorio vesuviano dove vige il divieto di aprire cantieri di nuova edilizia privata, causa il rischio sismico e vulcanico. Il terzo vantaggio sarebbe per i negozi, i bar, i ristoranti e gli alberghi che potrebbero avere la possibilità di usufruire di spazi precedentemente inutilizzati, dopo una proficua ristrutturazione migliorativa degli stessi. Tutti comprendono il valore positivo, almeno nelle intenzioni, della delibera targata Robetti e compagni d’opposizione, che sarà all’ordine del giorno in una prossima assise comunale, dove saranno necessari i voti della maggioranza per passare, modificando il regolamento edilizio del Comune. MARIO CARDONE